Dove eravate il 22 dicembre 2006? Non ve lo ricordate? Maurizio Sarri, attuale tecnico dell’Empoli, invece sicuramente si: stadio ‘Olimpico’ di Torino. Quel giorno infatti l’allenatore nativo di Napoli, ma originario di Figline, era il mister dell’Arezzo impegnato nel campionato di serie B che, affrontava in trasferta la Juventus, retrocessa da Calciopoli e guidata da Didier Deschamps. Pensando ai rapporti di valore fra bianconeri e granata toscana pronosticare una sconfitta di quest’ultimi era la cosa piu’ semplice, ed invece alla fine fu uno stupendo pareggio per Floro Flores e compagni, con tanto di rimonta dallo 0-2 nel primo tempo al 2-2 finale. Insomma quando Sarri è in panchina, anche le imprese più impossibili, diventano realizzabili, ed ad Empoli lo sanno bene, visto che l’ex tecnico anche di Avellino e Verona ha fatto conquistare soltanto la scorsa stagione una storica promozione agli azzurri toscani.
I tifosi sognano l’impresa Il pubblico di fede empolese crede nell’impresa di fermare i tre volte campioni d’Italia, tanto che domani lo stadio ‘Castellani’ sarà sold-out, anche se l’Empoli è reduce da due sconfitte consecutive che hanno portato ad una classifica deficitaria in termini di punti. Sulla carta la sfida è improba: il piu’ alto monte ingaggi della serie A contro il piu’ basso, la miglior difesa contro uno dei peggiori attacchi, una squadra zeppa di campioni, compreso l’unico ‘italiano’ inserito nella lista dei possibili vincitori del Pallone d’Oro (Paul Pogba) contro un gruppo pieno zeppo di scommesse e giovani di belle speranze. Ma l’Empoli è anche e soprattutto organizzazione di gioco, voglia di fare calcio e costruire il futuro. Non a caso la società guidata da Fabrizio Corsi e’ una delle 50 che secondo la Fifa ha il miglior settore giovanile in un’analisi fatta su un campione che ha compreso tutta l’Europa. Tornando alle note positive in vista della sfida contro la Juventus, la prima ora di gioco disputata al ‘Mapei stadium’ dimostra come il gruppo capitanato da Davide Moro sia sulla strada giusta. Tanta voglia di stupire, evitare di avere quei block-out momentanei messi in mostra contro Cagliari e Sassuolo, e di salutare degnamente due giocatori che oggi sono elementi della Nazionale italiana di Antonio Conte, ma che sono cresciuti calcisticamente proprio ad Empoli: Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco, un tempo giovani promesse, oggi campioni affermati, che gli azzurri hanno tanta intenzioe di fermare per regalarsi una grande impresa.