Emergenza ungulati senza fine in Toscana. Oltre 500 mila ungulati, 20 cinghiali ogni 100 ettari mentre il Piano Faunistico Regionale ne prevede 0,5-5 capi per lo stesso territorio. Per ogni agricoltore ci sono 5 capi di ungulati, un carico quasi raddoppiato in cinque anni, con danni produttivi ormai incalcolabili, se si pensa che gli ATC hanno accertato 10 milioni di euro di danni in 5 anni, a cui vanno aggiunti danni economici ed imprenditoriali assai superiori. La Cia Toscana proseguendo la propria mobilitazione aderisce allo stato di agitazione della categoria indetto dalla Direzione nazionale della Cia, fa proprie le proposte contenute nell’ordine del giorno approvato lo scorso 23 giugno e ribadisce il proprio impegno per sollecitare risposte adeguate e tempestive da parte delle Istituzioni nazionali e regionali.
Da martedì 4 agosto in tutta la Toscana partirà una mobilitazione della Cia per portare all’attenzione delle istituzione e dell’opinione pubblica, ancor più di adesso, l’emergenza ungulati, che da anni, troppi anni sta affliggendo gli agricoltori toscani. La Cia Toscana incontrerà il presidente della Commissione Agricoltura, assessori regionali, rappresentanti delle forze politiche, a partire dal PD. Al via anche la mobilitazione in tutte le province toscane con incontri con i prefetti, i sindaci, i presidenti delle amministrazioni provinciali, delle unioni dei comuni ed i consiglieri regionali.
«Non è più tempo di sottovalutazioni del tema – sottolinea il presidente Cia Toscana Luca Brunelli -, né di delegare la ricerca delle soluzioni agli “addetti ai lavori”. Occorre la piena consapevolezza del rilievo politico ed istituzionale di questo tema, che richiede opzioni strategiche chiare e condivise».
In un documento che la Cia Toscana consegnerà ai rappresentanti delle istituzioni, le azioni immediate per superare l’emergenza: fra queste la piena attuazione entro l’anno del Piano Faunistico Regionale; l’adozione di un piano straordinario di interventi per riportare la presenza e la densità degli ungulati in equilibrio con il territorio. Quindi attivare interventi di contenimento e di prelievo della fauna selvatica, in particolare ungulati, nei parchi e nelle aree protette; e garantire il rispetto del principio del risarcimento totale dei danni diretti ed indiretti causati da fauna selvatica ed ungulati, sancito dal Piano Faunistico Regionale.
Attenzione all’emergenza ungulati che significa attenzione a tutta l’agricoltura toscana, come la Cia sta ribadendo da tempo, anche con il documento presentato nel periodo elettorale, e anche con l’invito della prima pagina del giornale Cia, Dimensione Agricoltura: “Ascoltate l’agricoltura” rivolta alla ‘nuova’ Regione. Serve più agricoltura per lo sviluppo della Toscana – conclude la Cia -, ovvero competitività, reddito, coesione economica e sociale, sostenibilità, qualità della vita.