La Regione Toscana è impegnata ad aderire formalmente alla campagna “Ero Straniero – L’umanità che fa bene” e a dare opportuna diffusione alla stessa e alla relativa raccolta di firme. Lo prevede una mozione approvata dal Consiglio regionale con 29 voti favorevoli, 6 voti contrari e 3 astenuti. L’atto, presentato dalle consigliere Serena Spinelli (Art.1-Mdp) e Alessandra Nardini (Pd) impegna anche la Giunta a coinvolgere i sindaci toscani nella campagna di raccolta firme per la proposta di iniziativa popolare che prevede «nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari», e a varie altre iniziative di promozione. E’ stata la consigliera Spinelli ad illustrare l’atto in aula, sintetizzando i contenuti della proposta di legge che si intende sostenere: il superamento della Bossi-Fini e l’introduzione di canali d’ingresso regolari per i lavoratori stranieri; l’istituzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e attività d’intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; reintroduzione del sistema dello sponsor (sistema a chiamata diretta); la regolarizzazione individuale degli stranieri ‘radicati’, quando sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa (regolarizzabile o denunciabile in caso di sfruttamento) o di legami familiari; nuovi standard per il riconoscimento delle qualifiche professionali, con verifica delle competenze acquisite; misure per l’inclusione attraverso il lavoro dei richiedenti asilo; il godimento dei diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati dagli stranieri non comunitari; uguaglianza nelle prestazioni di sicurezza sociale ed accesso alla salute; il diritto di partecipazione alla vita democratica elettiva e l’abolizione del reato di clandestinità.

Favorevoli e contrari «Con questa mozione vogliamo mettere la Toscana in prima fila a sostegno della proposta di legge», ha concluso Spinelli, proponendo alcune iniziative specifiche per coinvolgere i sindaci toscani e le associazioni già impegnate nella gestione dell’accoglienza, della mediazione culturale e l’integrazione. Da valutare il coinvolgimento dell’Università per Stranieri di Siena.  «Ho deciso fin da subito, convintamente, di firmare la mozione, perché da sempre ritengo che la Bossi-Fini non sia una legge civile – ha dichiarato Alessandra Nardini –. Questa Regione mette in campo uno dei migliori esempi in tutto il paese di buongoverno del fenomeno migratorio. Questo non può che renderci orgogliosi e spingerci a fare ancora meglio». A suo parere occorre una svolta, perché l’immigrazione non può più essere considerata un’emergenza, ma un fenomeno strutturale che dobbiamo sapere affrontare. Il superamento dell’accoglienza organizzata su modelli emergenziali e della legge Bossi-Fini è alla base anche del giudizio positivo di Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra), che ha firmato la mozione. «Il tema dell’accoglienza dei migranti – ha precisato – sia la migrazione dovuta alla fuga da guerre, sia dovuta a cause economiche, è il passaggio di civiltà che dobbiamo fare». «Questa è un’impostazione che vi allontana dai lavoratori e dai più deboli – ha osservato  Giovanni Donzelli (FdI), motivando il suo voto contrario -. Non è vera la favola che gli immigrati fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare. Gli immigrati fanno gli stessi lavori a condizioni inaccettabili per gli italiani. Fate il gioco del grande capitale». A suo parere vengono buttate a mare decenni di battaglie sindacali e gli italiani sono arrabbiati per questo. Voto positivo alla mozione è stato dichiarato da Monica Pecori (gruppo misto-Tpt), in quanto favorevole alla proposta di legge. «La parola d’ordine non può essere che integrazione» ha osservato, raccomandando maggiore attenzione ai centri di accoglienza. «Nel paese ci sono ormai circa 500mila persone in una condizione di clandestinità, che è opportuno fare emergere, perché oggi è la criminalità che svolge le funzioni che dovrebbe fare lo Stato – ha osservato il presidente della Regione Enrico Rossi –. E’ una proposta di civiltà. Questa è un’iniziativa che s’ispira in qualche modo al pensiero liberale, perché guarda al mercato, alla possibilità di far incontrare su un terreno legale domanda e offerta di lavoro». Voto di astensione del gruppo M5S è stato dichiarato da Andrea Quartini, «perché si continua a lavorare sugli effetti, non sulle cause». A suo parere, accanto al ‘diritto di emigrare’, dovrebbe essere tutelato anche il ‘diritto a non emigrare’.