FIRENZE – Alla fine qualcuno avrà consumato le suole a forza di far su e giù per i corridoi del Consiglio regionale. In Palazzo del Pegaso oggi c’erano più o meno tutti i big toscani del partito.
A parte Giovanni Donzelli: assente ma sicuramente informato dei movimenti in essere. Era il giorno in cui Fratelli d’Italia tirava le somme per l’imminente campagna elettorale. E soprattutto i coordinatori provinciali era chiamati a esprimere i nominativi da vagliare per definire il quadro della candidature.
Pisa e Lucca hanno fatto la voce grossa, presentando una trentina di profili complessivamente. Firenze non si è spinta oltre la decina, mentre Siena e Grosseto hanno avanzato un nome a testa. Il coordinatore provinciale Francesco Michelotti da un parte, il coordinatore regionale Fabrizio Rossi dall’altra. Non è chiaro come saranno utilizzate queste pedine.
Salvo sorprese, sarà lo schieramento meloniano a fare il nome del collegio uninominale per la Camera. Siena e Grosseto sono insieme. Uno schema potrebbe prevedere Michelotti a giocarsi il testa a testa e Rossi dirottato in un listino proporzionale con alte possibilità di essere eletto. Difficile che accada il contrario, soprattutto per una questione di rango. Così se fosse Rossi ad avere il posto nell’uninominale, Michelotti rischierebbe di non occupare le prime posizioni della lista. Giovedì sarebbe stata fissata la data per far pervenire le candidature ai vertici nazionali.
Domani saranno invece i coordinatori provinciali della Lega a fare i nomi. Il Carroccio complessivamente dovrebbe presentare in Toscana una trentina di profili: forse qualcuno di più. In stand-by, infine, la posizione di Forza Italia. Se ne riparla alla fine della settimana. A corredo di tutti questi intrecci, va sottolineato che dai tre partiti non è stata fatta ancora la suddivisione dei collegi uninominali su base regionale. La differenza sta tutta lì.