«Il turismo oggi non è più una risorsa, Firenze ha da tempo superato la quota fisiologica di accoglienza – le cifre parlano di 15-18 milioni di presenze nel 2018 – e siamo in piena emergenza ‘overtourism’. Abbiamo cioè superato la quota di turismo sostenibile con il consumo di suolo e di paesaggio». Così Massimo Lensi dell’associazione ‘Progetto Firenze’, lanciando una sorta di allarme sul sovraffollamento del capoluogo di regione Toscana, al centro di polemiche anche nei giorni di fine agosto per le molteplicità attività cinematografiche che starebbero rendendo il centro congestionato e di difficile transito in particolare per i cittadini.
Valutazione in contanti «Il turismo viene di nuovo interpretato solo come risorsa e tradotto in euro – ha aggiunto Lensi -. Nei giorni scorsi il concetto è stato ripetuto nella conferenza stampa della produzione di Netflix alla presenza della vicesindaca di Firenze. Un errore di valutazione su cui si muovono le politiche turistiche di questa città». Per Lensi l’aspetto singolare di queste vicende «è il valutare in contanti l’impatto sulla vita della città. Il consumo dell’identità di una città come Firenze non ha prezzo, e ricondurre tutto a un conto di cassa è pura miopia politica». Secondo il rappresentante dell”associazione «da tempo, Firenze non riesce più a diversificare le proprie strategie economiche. L’unica risorsa in cui investe è il turismo, il suo indotto e la lunga teoria dei servizi dedicati ad esso. Un fenomeno concepito, per di più, nella modalità di sfruttamento del turista e di svilimento del territorio attraverso percorsi di fruizione di tipo consumistico e dalla prospettiva corta. Firenze è ormai una città a rischio, incapace com’è di differenziare le proprie strategie economiche e produttive. Il turismo è una risorsa solo se mantenuto in quota accettabile e sostenibile in rapporto con il territorio, e solo se è governato con integrate politiche di accoglienza e sviluppo territoriale, predisposte a far fronte alle moderne sfide culturali ed economiche. Chi governa Firenze, però, non sembra averlo ancora capito».