Gli effetti economici del Coronavirus e delle settimane di lockdown cominciano a farsi sentire. Sono 4145 le persone incontrate con 9105 richieste di aiuto arrivate a Caritas Firenze dal 1 maggio al 25 giugno 2020: di queste 4027 avevano per oggetto problematiche di povertà alimentare.
I nuovi poveri sono italiani Tra i richiedenti si segnala una crescita degli italiani, con un +23% tra i ‘nuovi utenti’ rispetto allo stesso periodo del 2019 e un +13% per gli stranieri. Sono i dati sul quadro della povertà alimentare in Toscana, contenuti nel rapporto dell’Osservatorio Caritas di cui sono state date alcune anticipazioni nel corso della conferenza stampa al Centro Gavinana, a Firenze, sulla raccolta alimentare di Unicoop Firenze. Caritas ha consegnato 3400 pacchi a singole e famiglie, mentre sono 1400 i pasti preparati ogni giorno dalle mense solidali, grazie alle donazioni della ‘Spesa sospesa’ di Unicoop Firenze che ha visto soci e clienti donare a partire da un euro o 100 punti della carta socio e la cooperativa raddoppiare tutte le donazioni ad aprile 2020. In poco più di un mese sono stati raccolti 120mila euro, usati per l’acquisto di generi alimentari.
Fascia di età 35-44 anni i più bisognosi Coloro che hanno chiesto aiuto sono persone che appartengono prevalentemente alla fascia di età 35-44 anni. Dalle analisi dell’osservatorio emerge che i pacchi viveri spesso indicano che dietro il sostegno ad un singolo nominativo si celano uno o più minori a carico. La stragrande maggioranza di chi richiede aiuto mostra problemi di disoccupazione o sotto occupazione, molte delle persone incontrate, infine, dichiarano di vivere in affitto. «Sui pasti – ha detto Riccardo Bonechi, direttore della Caritas diocesana di Firenze – c’è stato un incremento della rete fiorentina di circa il 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, poi i dati si aggiornano costantemente».