ROMA – Gli italiani continuano a essere dei risparmiatori. Secondo una indagine dell’Acri pubblicata oggi in occasione della 100^ Giornata mondiale del risparmio, pare che una famiglia italiana su due riesca a mettere qualcosa da parte. Anche se sarebbe una quota in lieve calo rispetto al 2023.
Tuttavia tra le ombre emerge che si fa “più rilevante il problema di quelle famiglie che lavorano, specie nelle grandi città e che non riescono a mettere da parte dei fondi per far fronte a spese impreviste”.
Anche chi risparmia tuttavia è cauto e solo un terzo di essi investe mentre gli altri preferiscono mantenere la liquidità.
I giovani e il risparmio I più giovani mettono da parte dei fondi per permettersi esperienze come viaggi e svaghi piuttosto che accumulo di beni materiali. I più maturi tendono a risparmiare principalmente per far fronte a un futuro incerto, concentrandosi su spese impreviste, al rischio di spese mediche (rispettivamente 61% e 50%) e per raggiungere la sicurezza finanziaria. Al contrario, i giovani sembrano più orientati al presente, risparmiano per permettersi viaggi e svaghi (Gen Z pari all’28%; Millennials pari al 29%), indice di un desiderio di esperienze piuttosto che di accumulo di beni materiali, che è una delle cifre delle nuove generazioni. Queste sono anche le più attente agli investimenti in tema ambientale.
Risparmio come necessità La generazione dei Boomers considera il risparmio come una necessità per garantire tranquillità e stabilità economica (38% degli italiani e 46% dei Boomers). In seconda battuta un’opportunità per raggiungere specifici obiettivi. I giovani sono consapevoli di avere priorità e obiettivi di risparmio differenti da quelli dei loro genitori e seguono le loro priorità (lo dichiarano rispettivamente il 63% dei GenZ e il 64% dei Millennials vs il 56% del totale).
Il 33% degli italiani percepisce, inoltre, di avere una capacità di risparmio minore rispetto alle generazioni precedenti a causa delle condizioni macroeconomiche attuali, in particolare l’aumento del costo della vita (70%) e le condizioni lavorative contemporanee (60%), e per i cambiamenti negli stili di vita (60%). In particolare, l’aumento del costo della vita è sentito dalla GenZ (76%) e dai Boomers (77%), mentre le differenti condizioni lavorative sono menzionate dalla GenX (65%).
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Risparmio è rivolto al futuro Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento all’Acri sul tema della Giornata [LEGGI]ha voluto concludere citando Adam Smith. «Il risparmio – ha detto – presuppone uno sguardo rivolto al futuro, motivato talvolta da incertezza e preoccupazioni, più sovente da fiducia e ottimismo. Adam Smith affermava che “il principio che spinge a risparmiare è il desiderio di migliorare la propria condizione; un desiderio che […] viene sin dalla culla e non abbandona mai l’uomo”. Fonte di stabilità e progresso per le famiglie, il risparmio è una risorsa essenziale per l’avanzamento economico e civile di un paese. La sua protezione, sancita dal dettato costituzionale, è al centro dell’attività della Banca d’Italia. Ma è fondamentale che tutti coloro a cui è affidato il risparmio dei cittadini operino con integrità, nel rispetto dei più elevati valori etici e professionali. Solo così potremo garantire che il risparmio continui a essere un fattore di prosperità e progresso per le generazioni presenti e future, che consenta di guardare al
domani con lungimiranza e serenità».