FIRENZE – La salvaguardia dell’ambiente non può attendere. Nè tanto meno lo può fare la Toscana, che ha tracciato le linee in materia di economia circolare. L’occasione si chiama sempre Pnrr, ma l’assessore regionale Monia Monni ha chiarito che in ogni caso l’obiettivo è realizzare i progetti in cantiere. Quelli presentati sono 145 per un valore di oltre 400 milioni.
I bandi permettono di ottenere finanziamenti per la realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti; per il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani; per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento o riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata; per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento o riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, di rifiuti di pelletteria e di rifiuti tessili. C’è poi una linea finanziaria riservata ai cosiddetti progetti ‘faro’ di economia circolare per ciò che riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, plastici e tessili. Gli interventi viaggiano da nord a sud della regione e sono suddivisi per Ato.
L’Ato Costa ha presentato 70 progetti per complessivi 193 milioni di euro. Si va da quelli per l’infrastrutturazione del territorio, ai centri di raccolta-riuso, alle compostiere di comunità, alla digestione anaerobica con la produzione di biometano, alla valorizzazione degli imballaggi.
Per quanto riguarda l’Ato Centro si tratta, ad esempio, di realizzare due impianti nuovi. Il primo sarà un digestore anaerobico per il trattamento della frazione biologica dei rifiuti che costerà 28,5 milioni di euro e che entrerà in funzione in località Selvapiana nel comune di Rufina al posto dell’inceneritore, chiuso ormai da vari anni. L’altro selezionerà ulteriormente la carta e il cartone provenienti dalla raccolta differenziata. Costerà 12,5 milioni di euro e troverà posto alla periferia di Pistoia, in via Pratese, nell’area dell’attuale impianto Dano. Tra i programmi c’è anche la realizzazione di 11 centri di raccolta per rifiuti ingombranti, la sostituzione dei vecchi contenitori per rifiuti con una nuova generazione di contenitori “intelligenti”, capaci di interfacciarsi con i cittadini.
Tra quelli presentati dall’Ato Sud, figurano 18 progetti che prevedono l’acquisto di contenitori ad accesso controllato per la tariffa puntuale per un investimento di 19,8 milioni di euro che riguarda vaste aree di tutte e tre le province, cioè Siena, Arezzo e Grosseto. Sono invece 6 i progetti finalizzati all’installazione di isole ecologiche interrate nei comuni di Anghiari, Monte Argentario, Follonica, Siena, Scarlino e Castiglione della Pescaia che hanno un costo totale di 6,6 milioni di euro. I 17 progetti per la realizzazione di 11 nuovi centri di raccolta e i 6 adeguamenti previsti di centri già esistenti comportano un investimento di 7,3 milioni di euro. Infine sono 7 i nuovi impianti, che hanno un valore di complessivi 100,6 milioni di euro.
“Si è trattato – ha commentato il presidente Eugenio Giani – di un ottimo lavoro condotto dai tre Ambiti territoriali ottimali e dai gestori del servizio di smaltimento dei rifiuti, che hanno mostrato una notevole capacità di programmazione e di progettazione, in grado di portare la Toscana a livelli sempre più avanzati in tema di raccolta differenziata e di trattamento dei rifiuti con tecnologie all’avanguardia e sempre meno impattanti sull’ambiente”.