Calano le infrazioni a carattere ambientale che sono state accertate nel 2014. La Toscana nella classifica di Legambiente scende in settima posizione per il maggior numero di reati commessi in questo settore, scavalcata dalla Sardegna. Una notizia parzialmente positiva come sottolineato dal presidente toscano dell’associazione, Franco Ferruzza: «C’è un leggero decremento delle infrazioni accertate – ha spiegato nella presentazione del rapporto -. 1.695 contro 1.900 dell’anno passato. C’è una leggera contrazione sugli incendi boschivi e soprattutto sui reati contro la fauna. Siamo stabili, invece, nel capitolo cemento e nel capitolo rifiuti. Teniamo conto che la Sardegna ci ha superati in negativo, diventando sesta, dopo sette anni di stabile nostro posizionamento al sesto posto perché ha avuto una stagione più secca della nostra estate 2014, quindi più incendi boschivi e più reati contro la fauna. Questo è il motivo del sorpasso della Sardegna».

Toscana e reati ambientali, il rapporto I dettagli evidenziano come vi sia un lieve calo dei reati commessi nel ciclo dei rifiuti (da 412 a 365), aumentano le infrazioni nell’edilizia e nei lavori pubblici (da 330 a 402 nel 2014) come nei settori trainanti dell’eco criminalità come le archeo-mafie collegate alle aggressioni al patrimonio artistico-culturale. Rispetto allo scorso anno scendono il numero di denunce (da 2.008 a 1.726) e di sequestri (da 559 a 397), ma aumentano gli arresti (da due a otto) dato che conferma la Toscana sesta in Italia per numero di arresti. Sul ciclo dei rifiuti l’anno scorso sono state rilevate 365 violazioni con in testa la provincia di Firenze (56), seguita da Prato (55), Lucca (48) e Livorno (45).

Legambiente sulle grandi opere in Toscana Il presidente Ferruzza ha lanciato anche un monito sull’alta velocità fiorentina e in genere sulla realizzazione delle grandi opere: «Il dato che abbiamo potuto studiare erestituire dal rapporto ecomafia 2015 – ha sottolineato – è che il combinato disposto fra la legge obiettivo e il principio della deroga e della corsia preferenziale per i grandi appalti pubblici crea di fatto oggettivamente un effetto criminogeno. Quindi, quando si innesca il meccanismo della deroga che si fa un’eccezione si manda su una corsia preferenziale un grande lavoro pubblico, un enorme appalto si possono creare quelle aree grigie in cui la criminalità si insidia, si inserisce e, quindi, inquina». Ferruzza ha anche parlato dei reati ambientali. «Finalmente abbiamo la legge 68 del 22 maggio 2015, è un risultato enorme che attendavamo da 21 anni. E’ una legge perfettibile, come tutte le leggi, ma adesso c’è una legge che stabilisce finalmente che i delitti contro l’ambiente sono reati penali, sono reati con la ‘R’ maiuscola. E, quindi  il disastro ambientale, l’inquinamento, il traffico di materiale radioattivo, l’omessa bonifica, l’impedimento di controllo finalmente sono nel nostro codice penale e, questo significa che le Forze dell’ordine e la magistratura hanno strumenti più adeguati per combattere i fenomeni che presentiamo oggi».

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