Il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida ha sospeso ieri, con proprio decreto, il consiglio comunale di Sesto Fiorentino e nominato il vice prefetto Antonio Lucio Garufi commissario per la provvisoria amministrazione dell’ente. Il provvedimento si è reso necessario dopo che mercoledì scorso la maggioranza dei consiglieri comunali ha votato la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Sara Biagiotti. A seguito di tale atto, in base a quanto previsto dal Testo Unico sugli Enti Locali (articoli 52 e 141), il sindaco è cessato dalla carica e si è avviata la procedura che porterà, entro i prossimi novanta giorni, allo scioglimento del consiglio comunale da parte del Presidente della Repubblica.
Il commissario a Sesto Fiorentino, il sindaco era presidente di Anci Toscana Il commissario Antonio Lucio Garufi, è attualmente Vicario della Prefettura di Firenze. Nel frattempo proseguono in queste ore i commenti al voto che ha fatto decadere Sara Biagiotti dal suo ruolo di sindaco. «Sconcerto e preoccupazione – vengono espressi dal direttivo di Anci Toscana in una nota -. In questo difficile momento il sistema dei Comuni ha bisogno di stabilità e quanto accaduto a Sesto preoccupa e sconcerta. Con la guida di Sara Biagiotti, primo sindaco donna a ricoprire questo ruolo, Anci si è rinnovata, è diventata più efficiente e aperta, ha rinsaldato i rapporti con tutti i Comuni associati, ha interloquito con autorevolezza con la Regione Toscana e il Governo. Ci sono importanti partite aperte che hanno bisogno di essere seguite con l’attenzione e la capacità che Sara ha sempre dimostrato. Ci auguriamo che questa vicenda non abbia conseguenze negative anche per la nostra Associazione».
I commenti Preoccupato sul futuro di Sesto Fiorentino anche il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, il quale, a margine della presentazione del libro ‘Siena brucia’ di David Allegranti, ha detto: «Mi dispiace che a pagare le conseguenze di quanto accaduto siano soprattutto i cittadini di Sesto che saranno retti politicamente da un commissario prefettizio che non potrà indire nuove elezioni fino ad una finestra elettorale utile,forse soltanto la prossima primavera con un chiaro rallentamento di opere e questioni importanti aperte in città». Duro anche il commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Non so se è un caso isolato, è un virus che a sinistra prende e staziona piuttosto pervicacemente – ha detto il governatore -. A Sesto manda via un’amministrazione che stava lavorando, dividendo il Pd e facendo grattare le mani al centrodestra, alla Lega e al Movimento 5 stelle. Dobbiamo stare attenti a non giocare con le istituzioni: quando sono state elette dai cittadini hanno il dovere di funzionare per tutto il tempo per il quale i cittadini le hanno elette e poi di presentare un rendiconto. Che senso ha buttare all’aria le cose all’inizio o anche a metà del percorso?».