Si sa, le soffitte custodiscono di tutto ma ritrovarsi di fronte un dipinto di cui si erano perse le tracce è davvero sorprendente. Ed è proprio quello che è successo a Palazzo Pitti, a Firenze. Dalla soffitta è riemerso il Ritratto di Romolo. A riportare la notizia Il Messaggero, spiegando che anche i Medici fiorentini avevano il “loro” Romolo, il primo re di Roma. Se lo immaginavano con una folta barba e il naso pronunciato, come appare nel ritratto dipinto su tavola alla metà del ‘500 da Cristofano dell’Altissimo, raffinato allievo del Bronzino.

Complessa operazione di indagine All’inizio quell’uomo ritratto era un mistero, anonimo il soggetto così come l’autore. C’è voluta una complessa operazione di indagine tra le carte d’archivio, curata da Alberica Barbolani da Montauto e Maria Matilde Simari, per fare luce sulla tavola. Quello che avevano di fronte era il Ritratto di Romolo perduto, realizzato alla metà del Cinquecento per la serie di dipinti dedicati agli “Uomini illustri” commissionata dal Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici. Quest’opera firmata dal discepolo di Bronzino e Pontormo, Cristofano dell’Altissimo, faceva parte della collezione conosciuta col termine di “Gioviane”. Una raccolta oggi esposta in ordine cronologico al secondo piano degli Uffizi. A questa parata di celebrità della storia mancava Romolo, che ora è rispuntato, completando la collezione.