«Abbiamo grandi ragioni per chiedere il riconoscimento della Denominazione di origine protetta per il pane toscano. Con la DOP aumenteremo la produzione di grano tenero facendo crescere l’occupazione in agricoltura, tutelando il paesaggio toscano con il recupero di terre oggi abbandonate e, al tempo stesso, aumentando la tenuta idrogeologica dei nostri territori. È per questo che stiamo insistendo con Bruxelles per ottenere questo riconoscimento». Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel corso dell’incontro che si è svolto al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta su “Prospettive economiche e produttive del pane toscano Dop”.
Rossi e la Dop per il pane toscano «A metà settembre – ha detto il governatore – sarò nuovamente a Bruxelles e torneremo alla carica per il riconoscimento della denominazione di origine, certificato internazionale di qualità per un prodotto di qualità. Continueremo a fare pressioni per ottenere un risultato importante per il futuro della Toscana». Rossi si è detto convinto che dopo il raddoppio della produzione (dai 400.000 del 2010 agli 800.000 quintali anno di oggi) di grano tenero in Toscana, con la Dop sarà possibile arrivare a superare 1 milione di quintali, contribuendo ad accrescere la varietà e la qualità della produzione regionale che vanta 400 prodotti tipici diversi, il più grande numero in Italia. Del resto la Toscana ha il più alto numero di panifici e si caratterizza per il pane sciocco, privo di sale, che ha quindi un impatto più positivo sulla salute a partire dal cuore, come dimostrano molte ricerche.
Gli studi Nel corso dell’incontro è emerso che le Università di Pisa e Firenze stanno studiando un packaging, una nuova confezione che permetterà di conservare più a lungo, e quindi di esportare meglio, il pane toscano. La Toscana è seconda in Italia per numero di denominazioni agroalimentari registrate, con 15 Dop e 13 Igp (indicazioni geografiche protette). Gli addetti a queste produzioni di qualità sono oltre 14.000 ed il valore della produzione delle prime dieci tipologie supera i 75 milioni di euro l’anno. «Abbiamo già ricevuto rassicurazioni da Bruxelles – è stata la conclusione del presidente Rossi – e siamo fiduciosi che ci diano questo riconoscimento tanto atteso. Anche perché a novembre si semina e vorremmo farlo con il grano tenero che serve a fare il pane toscano Dop».