20140926_194531_LLSMi auguro vivamente che il punto del programma elettorale del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sul turismo – cito testualmente: «utilizzare i migliori portali europei del turismo, a cominciare da www.turismo.intoscana.it, per promuovere ogni giorno dell’anno uno dei nostri 280 comuni nell’ambito delle diverse Toscane turistiche» – non venga mai applicato e resti lettera morta.

Perché dare lo stesso identico rilievo a ciascun comune (quindi Firenze vale come Montieri, Montalcino come Gallicano, Viareggio come Filattiera), per di più con la clausola che «sarà lo stesso comune a suggerire il luogo da valorizzare», al di fuori da ogni criterio tecnico, è proprio l’esatto contrario di quello che dovrebbe essere una promozione turistica efficace.

Non serve a niente, se non a dare a sindaci ed amministratori locali l’illusione, indubbiamente utile e premiante in campagna elettorale, che la Regione stia lavorando per loro.

Ma, soprattutto, persevera in maniera consapevole quello che è stato il principale errore fatto negli ultimi cinque anni, ovvero rinunciare a a fare delle scelte in materia turistica, assumendosi l’onere e la responsabilità di dire sì oppure di dire no, naturalmente motivandoli su criteri precisi e non in maniera arbitrale.

Lo ripeto: meglio non farne di niente e dimenticare la cosa. Ma se invece Rossi, e con lui l’assessore regionale al turismo, volessero proprio realizzare questa azione – non fosse altro per volontà di rispettare una precisa promessa elettorale – mi permetto di suggerire che ciascun comune toscano venga prima inserito in un prodotto turistico vero e proprio e dunque promosso sì, ma nell’ambito di un’offerta veramente attraente per il turista.

In alcuni casi il prodotto turistico esiste già, ad esempio per i comuni che fanno parte di una destinazione strutturata, oppure che sono attraversati dalla Via Francigena o che si trovano lungo una Strada del Vino. In altri casi, il prodotto va invece costruito e potrebbe essere un lavoro utile, da fare sul territorio, e che darebbe risultati positivi a prescindere da questa proposta.

Quindi se proprio sarà deciso di promuovere un comune al giorno, almeno che sia collegato ad un prodotto turistico di destinazione, chiamando i singoli comuni – cui spetterà adesso la competenza in maniera di accoglienza – non a fare segnalazioni improvvisate e prive di ogni fondamento di tecnica turistica, ma a curare e gestire il loro “pezzo” di una struttura più complessa e che possa avere veramente successo.