rossi«Altro che rottamazione, qui rischiamo la sepoltura…». Il presidente della Toscana e candidato ala segreteria del Pd Enrico Rossi fa il punto sulla situazione dei dem a pochi giorni dall’assemblea nazionale e, in un’intervista pubblicata su Il Tirreno annuncia il lancio del suo manifesto, “Per cambiare l’Italia, la sinistra, il Pd” sabato a Roma.

Per Enrico Rossi è già scissione Rossi mette in guardia da «qualcuno che pensa di liquidare l’analisi dei crudi fatti cercando un nuovo plebiscito popolare: beh – spiega Rossi – è quel qualcuno che cerca la scissione, non noi». Una scissione, dice ancora il governatore della Toscana, che «purtroppo è già avvenuta ed è quella di elettori e militanti che ci hanno abbandonato, che non votano più e ora, a seconda di come Renzi imposterà le cose è possibile che la minoranza non arrivi nemmeno al congresso. Vedremo». Poi nota che il nuovo blog di Matteo Renzi si chiama Cammino, «uno scimmiottamento dello slogan di Macron ‘En marche’. Macron è un centrista, uno che dichiara che non ha più sensp parlare di destra e sinistra. Ecco – dice Rossi – se il Pd diventa il PdR e ha come unico obiettivo essere il partito del centro del sistema io ho difficoltà a restarci». Infine sulla mozione della minoranza che in direzione ha chiesto di «dire una parola chiara sulla legislatura, di garantire che si andrà a votare nel 2018. La risposta di Renzi è stata sbalorditiva: ‘Non decido io ma gli organismi competenti’. Ma scherziamo? E allora Letta? perché l’ha fatto cadere?».

Il lancio del manifesto politico di Rossi Nel frattempo, dopo l’esito «deludente» della direzione Pd Enrico Rossi, Michele Emiliano e Roberto Speranza saranno al teatro Vittoria sabato a Roma, all’ iniziativa già promossa da Rossi, «con l’obiettivo di costruire un’azione politica comune, per rivolgere un appello a tutti i nostri militanti ed attivisti e per impedire una deriva dagli sviluppi irreparabili». Lo affermano i tre esponenti del Pd in una dichiarazione congiunta diffusa a Firenze nella quale si afferma che l’esito della direzione «ha sancito la trasformazione del Partito Democratico nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l’impianto identitario del Pd e il suo pluralismo».

Rossi vs Renzi: al governatore riponde Parrini Come spesso accaduto in questa concitata fase politica del Pd, agli attacchi di Enrico Rossi, corrisponde sempre la replica di Dario Parrini. «Mi preoccupa cosa ho letto stamani – ha detto riferendosi all’intervista su Il Tirreno – e cioè che Rossi si accoda ai Bersani, ai Boccia agli Speranza sull’uso della parola scissione, che va bandita dal nostro vocabolario, soprattutto se motivata con pretesti».