SIENA – Corre la produzione agroalimentare certificata made in Tuscany: in cinque anni, dal 2015 al 2019, il valore dei prodotti certificati segna +47% rispetto a un dato nazionale pari a +19% nello stesso periodo.

Sono 89 i prodotti Dop e Igp in Toscana, di cui 31 esclusivamente legati al food. La produzione di questi ultimi impiega oltre 12mila operatori. I dati, che fanno della Toscana la prima regione italiana per numero di denominazioni e la prima per superficie coltivata certificata (con riflessi anche sul turismo: la regione ha la maggior diffusione di agriturismi), sono emersi nel corso della terza edizione a Siena di BuyFood Toscana 2021, vetrina dei prodotti agroalimentari certificati promossa da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze.

I primi due giorni di Buyfood, al via lunedì scorso, sono stati dedicati agli incontri B2B tra 63 produttori toscani selezionati tramite bando 46 buyers stranieri provenienti da 19 Paesi: oltre 2mila degustazioni in 48 ore. Oggi, a chiusura, il convegno dedicato a ‘Un new deal per la Toscana delle Indicazioni geografiche’. Cinque prodotti, Prosciutto toscano Dop, Pecorino toscano Dop, Olio toscano Igp, Cantucci toscani Igp e Finocchiona Igp da soli rappresentano l’80% del valore alla produzione Ig della regione ed appartengono ai comparti che hanno maggior peso sul valore alla produzione regionale. Con 31 prodotti agroalimentari (16 Dop e 15 Igp) riconosciuti a livello comunitario, nel 2021, la Toscana rappresenta il 10% dei riconoscimenti Ig nazionali: a giocare la parte del leone i prodotti a base di carne, seguiti da caseario, panetteria e pasticceria, olio evo, carni fresche, ortofrutta e cereali. In particolare, la categoria panetteria e pasticceria conta su 4 Ig su un totale di 17 denominazioni: da segnalare la performance del Cantuccio Igp, con una produzione passata da 385mila kg a oltre 2,6 milioni nell’arco di 5 anni, dal 2016, per un valore all’origine cresciuto da 12,7 a 23,9 milioni di euro l’anno e al consumo stimabile il doppio di questa cifra. Neanche il Covid ha interrotto il trend: l’ecommerce è cresciuto del 300% nel 2020. Quanto all’export il valore delle esportazioni agroalimentari Ig è cresciuto dell’83% nel periodo 2015-2019 ed è pari, nel 2019, a circa 74 milioni di euro: a trainare l’Olio toscano Igp e il Prosciutto Toscano Dop. Il 39% delle produzioni Dop e Igp vola verso gli Usa, il 27% in Germania, l’11% in Gb, il 5% in Canada, il 2% nei Paesi Bassi.

Dopo il convegno conclusivo di oggi a Siena, la manifestazione, grazie alla collaborazione con Vetrina Toscana, progetto regionale sull’enogastronomia che dal 2000 promuove ristoranti e botteghe che utilizzano i prodotti del territorio, fino al 24 ottobre proseguirà sul territorio con ‘BuyFood in Vetrina’: alcuni ristoranti della rete www.vetrina.toscana.it proporranno menù tematici a base di prodotti del territorio, in primis Dop e Igp, ma anche prodotti biologici, Prodotto di montagna, Agriqualità e Prodotti dell’agricoltura tradizionale. L’elenco dei ristoranti aderenti si trova al link https://www.buyfoodtoscana.it/buyfood-in-vetrina/. Il 21 e 22 ottobre, invece, un gruppo di giornalisti nazionali e internazionali parteciperà ad un educational tour alla scoperta delle filiere produttive di alcune delle produzioni caratterizzanti e localizzate presenti al BuyFood, e dei territori dove nascono. I partecipanti assisteranno alla lavorazione del Pecorino delle Balze Volterrane Dop, scopriranno i segreti dell’Olio toscano Igp e del Lardo di Colonnata.

 

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