«Vedo un mucchio di gente durante i miei viaggi. E mi giunge all’orecchio il suo nome talvolta mentre vado di città in città». Così cantava nei primi ’70 Bob Dylan. Da allora non ha mai smesso di viaggiare con il suo Never Ending Tour né di girare di città in città. E tra poche ore Bob arriva dalle nostre parti, ma questa volta non sarà solo. Anche se non ci sarà la donna di «If You See Her Say Hello» ma il sultano dello swing Mark Knopfler. E il concerto diventa subito evento storico da non mancare. Della serie «Io c’ero ».
Il concerto La scaletta del concerto, naturalmente, non esiste se non pochi minuti prima di salire sul palco ma è una certezza che i due suoneranno insieme alcune canzoni. E c’è chi assicura che gli spettatori potranno ascoltare All Along The Watchtower, Like A Rolling Stone e Blowin in the wind. Il tour era nato come due set indipendenti; poi «di città in città» si è evoluto con la presenza di Knopfler in alcuni brani di Sua Bobbità. Pare anzi che tra i due si sia ricreata l’antica empatia che portò il chitarrista a produrre due album del menestrello di Duluth («Slow Train Coming» e «Infidels») e probabilmente nel prossimo disco di Dylan sentiremo il suono della celebre chitarra degli Straits.
Il tour C’è grande attesa per le tappe italiane del never ending tour di Bob Dylan arricchito della condivisione del palco con l’ex leader dei Dire Straits. Quattro le date in programma, stasera a Padova (PalaFabris) e venerdì 11 a Firenze (MandelaForum) per poi proseguire a Roma (sabato 12, Palalottomatica) e Milano (lunedì 14, MediolanumForum di Assago). I biglietti cominciano ad essere esauriti e conviene affrettarsi per essere tra coloro che Bob, un giorno, potrà dire di avere incontrato durante i suoi viaggi di città in città.
Attesa per Brachetti Intanto a Firenze cresce l’attesa per il tour invernale di Arturo Brachetti, il più grande trasformista in giro per il mondo. Con il suo «Ciack si gira», visto da due milioni di spettatori, sarà al teatro Verdi da martedì 15 a domenica 20 novembre prossimo. Nonostante l’autunno di crisi che stiamo vivendo non mancano gli spettacoli di grande qualità. Che sia di buon auspicio.