FIRENZE – In duemila hanno partecipato alla “marcia dei cinghiali” a Firenze. Agricoltori arrivati da tutte le parti della Toscana.

A promuoverla i giovani imprenditori di Coldiretti per chiedere alla Regione un piano straordinario di contenimento della fauna selvatica. Partenza da Porta a Prato e arrivo in piazza Duomo, davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione: questo l’itinerario della marcia accompagnata da alcune sagome a grandezza naturale degli ungulati.

A partecipare decine di sindaci e altri amministratori locali. Due milioni i danni causati dagli ungulati solo in Toscana, ma spiega la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani, “è una stima al ribasso, perché molti non denunciano. Crediamo siano il doppio”.

Tra le colture più colpite l’uva, poi i campi di mais e cereali, sia nella fase di semina che maturazione- 400mila secondo l’associazione di categoria gli ungulati a piede libero (la metà sono cinghiali, poi i caprioli) che, dicono, sono diventati “un’emergenza economica, ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica per tutta la collettività”, poiché la loro presenza non è più confinata ai soli boschi, ma si trovano anche in città e lungo le spiagge.

Sul palco, a dar voce alla protesta, i delegati delle varie province. “Chiediamo alla Regione Toscana la redazione di un piano straordinario di contenimento per la fauna selvatica. Crediamo che di fronte a un’emergenza non si possa rispondere con strumenti ordinari”, ha aggiunto Cesani lamentando i provvedimenti fin qui inefficaci.