Era specializzata nel trasportare in Italia la marijuana nascondendola su motoscafi provenienti da Grecia e Albania: così agiva l’organizzazione criminale scoperta dalla Guardia di Finanza di Firenze nell’ambito di un’indagine che stamani ha portato all’esecuzione di 17 misure di custodia cautelare in carcere. Il gruppo, composto da albanesi, trafficava anche cocaina che, invece, faceva arrivare da Olanda e Spagna. «Faccio i complimenti alla Guardia di Finanza – ha detto il Procuratore Capo di Firenze e della Dda, Giuseppe Creazzo – per aver smantellato un’organizzazione di caratura internazionale».
Linguaggio in codice La marijuana arrivava grazie a rotte improvvisate nel mare Adriatico: natanti ‘fantasma’ condotti da motoscafisti legati all’organizzazione, che approdavano in zone defilate sulle coste di Puglia e Sicilia, in ore notturne e lontano da sguardi indiscreti. Secondo quanto spiegato dagli investigatori, i malviventi curavano ogni fase del losco traffico: trasporto, stoccaggio, lavorazione della droga e divisione in dosi, distribuzione ai singoli spacciatori. Tra loro, per non essere compresi, parlavano un linguaggio in codice, in cui per esempio parole come droga e cocaina erano sostituite da termini relativi al linguaggio del calcio.
Sequestri per 600mila euro La sostanza stupefacente era destinata principalmente a Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Calabria e Puglia. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Dda di Firenze, avviate due anni fa con l’arresto di un ‘pusher’ italiano a Prato, sono stati sequestrati oltre 30 chilogrammi di cocaina purissima, 2 tonnellate di marijuana, 32mila euro in contanti, sette automobili, un furgone, un autocarro, due motoscafi, tre bilance e una pressa. Gli accertamenti patrimoniali verso i componenti del gruppo hanno portato al sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di oltre 600mila euro.