Sono attesi tra i 5 e i 10 partecipanti alla 114esima edizione di Canapisa, la street parade antiproibizionista che sfilerà per le vie del centro sabato pomeriggio per concludersi a poche centinaia dal centro storico in via Canavari, dietro al carcere Don Bosco. Lo hanno annunciato oggi gli organizzatori spiegando che il corteo sarà aperto da uno striscione con lo slogan ”Nè malati, nè criminali”. «La cancellazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe e la condanna dell’Europa per il trattamento disumano a cui sono sottoposti i detenuti in Italia – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – hanno riportato l’attenzione sulla situazione carceraria e per questo motivo è stato scelto il Don Bosco, come luogo simbolo della lotta antiproibizionista, dove concludere la manifestazione. La legislazione antidroga è la principale origine del sovraffollamento carcerario in Italia, la prima causa di carcerazione nel mondo e giustifica abusi, discriminazioni e violenze. Oggi scade l’ultimatum dell’Europa all’Italia che entro questa data dovrebbe risolvere la questione del sovraffollamento per non incorrere in sanzioni».
La polemica: «E’ un inno al consumo di droga» Ma la manifestazione a Pisa ha spesso scatenato forti polemiche: non si sono registrati disordini, ma sono in tanti a criticarla definendola «un inno al degrado e al consumo di droghe, spesso con attività di spaccio che si svolge indisturbata sotto gli occhi delle forze dell’ordine»’ chiamate a vigilare sul corteo. Infine, ai partecipanti quest’anno verrà distribuita la Carta dei diritti delle persone che usano sostanze: un documento in 21 punti, concludono gli organizzatori dell’Osservatorio antiproibizionista, «che formula proposte per l’avanzamento di politiche alternative sulle droghe».