Tutti a casa. Sembrerebbe questo il verdetto pronunciato ieri sera alle 197 persone impiegate nel l’azienda aretina Cadla. Dopo oltre quattro ore di dialogo tra rappresentanze dei dipendenti, proprietà e sindacati non c’è stato nulla da fare. Conad che complessivamente dovrebbe prendersi in carico 25 dei 36 negozi a marchio Eurospar e Despar, non intende accollarsi gli addetti al magazzino e gli amministrativi, avendo già attive le proprie piattaforme logistiche. Uno dei proprietari, Claudio Giannetti, assistito dall’amministratore delegato Maurizio Stocchi e dal presidente della società acquisita ex-Konz Marsili, prospetta una sola via d’uscita: il concordato fallimentare, seguito dall’attivazione delle procedure per la cassa integrazione straordinaria per le aziende in stato di crisi. All’orizzonte non si vedono ora altre possibilità di salvataggio. È l’avverarsi di un incubo per i 197 dipendenti Cadla e le centinaia di fornitori dell’ azienda.
Salvi molti punti vendita Sindacati e dipendenti non mollano: vogliono salvare tutti i punti vendita. Ecco la nota congiunta dei sindacati. «Riuniti in Confcommercio per la vertenza 2G srl, a fronte del nuovo piano aziendale che prevede la cessione di tutti i punti vendita ad aziende del settore, in gruppi e nel breve periodo, con i primi 15 punti vendita interessati nei prossimi giorni, esprimono forte preoccupazione per le prospettive di salvaguardia occupazionale di tutti e 36 i punti vendita. Alla luce di quanto emerso e per monitorare e garantire tutto il personale di tutti i punti vendita 2G, abbiamo programmato con la controparte un ulteriore incontro di verifica per gli ulteriori sviluppi il prossimo 29 luglio alle 14.30». Conad Tirreno, come società acquirente darà il via ad una procedura per valutare lo stato in cui versano i negozi. La fine della procedura è prevista per fine agosto, quando la cessione sarà operativa .
La trattativa con Conad Umbria continua Uno dei fratelli proprietari, Carlo Giannetti, sta lavorando al perfezionamento dell’accordo con Conad Umbria che prevede la cessione di dieci negozi 2G della rete aretina, dalla quale sarebbero esclusi Pescaiola, via Guelfa e la vecchia Despar di Castiglion Fiorentino. La prima firma è attesa entro domenica 27 luglio. Restano scoperti 11 punti vendita della catena, mentre sono in corso trattative con diversi negozi affiliati. Le trattative con i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori proseguiranno. È stato già fissato un altro incontro per il prossimo martedì 29 luglio.
Il 28 luglio incontro con il sindaco. Parlamentari, assessori e consiglieri regionali, Presidenti della Camera di commercio e della Provincia, sindacati. Tutti insieme, convocati dal sindaco Giuseppe Fanfani, per individuare una strategia che consenta di salvaguardare i posti di lavoro Cadla. «Ritengo che non sia possibile aggiungere altri posti di lavoro alla lunga lista di quelli cancellati in questi anni – ha detto il primo cittadino -. Sono convinto che il tavolo di lunedì prossimo possa stabilizzarsi per un monitoraggio costante delle situazioni di crisi del territorio, in primis Cadla. Immagino un confronto non impostato sulla difensiva e cioè su come fronteggiare le emergenze che sempre più frequentemente si presentano. Arezzo ha bisogno, in realtà, di una svolta capace di disegnare un nuovo e diverso sviluppo economico. E’ un disegno che non può avere un solo autore. Unendo competenze, professionalità e ruoli possiamo sperare di essere capaci di immaginare e costruire un futuro per la nostra comunità».
Prosegue lo stato di agitazione e il blocco delle attività In Cadla la situazione finanziaria è drammatica: dipendenti e rappresentanti sindacali denunciano il rischio di gravi contraccolpi sull’azienda gemella 2G. Si temono ripercussioni negative sull’occupazione nei punti di vendita, anche in caso di cessione a Conad . La situazione sta vorticosamente precipitando e i primi a farne le spese sono i fornitori dei prodotti locali, soprattutto i più piccoli, che avevano in Cadla un importante punto di riferimento.