Douglas Profumerie chiuderà, entro gennaio 2022, 128 negozi in Italia su 507, 11 in Toscana con 36 persone che perderanno il lavoro. E’ quanto annuncia Cgil Toscana in una nota spiegando che saranno coinvolti dalla chiusura anche 500 negozi in Europa su 2.400.
Al momento risultano coinvolti i negozi di: Poggibonsi (già chiuso), Calenzano, Pisa, Venturina, Navacchio, Montecatini Terme, Piombino, Follonica, Pistoia, Siena e Borgo S. Lorenzo. «Il motivo? Salvaguardare la liquidità a fronte di calo di fatturato e redditività avuto durante la pandemia» spiega il sindacato nella nota.
«Ovvio il calo di fatturato dei negozi in questo anno di chiusure e aperture a singhiozzo, e va detto che c’è stato un aumento importante del fatturato dall’e-commerce – prosegue la nota – Per un’azienda che guarda soltanto al profitto la scelta è facile: si chiudono i negozi, dove ci sono costi fissi di gestione e soprattutto costo del personale, e magari si sviluppa l’e-commerce. Lo immaginiamo, perché nell’incontro svolto tra le Organizzazioni Sindacali Nazionali e Douglas, nessun piano industriale è stato ancora presentato. Siamo di fronte ad una multinazionale che non più tardi di due anni fa ha acquisito le profumerie Gardenia e Limoni, garantendosi così fette di mercato importanti, e che, dopo così poco tempo, sceglie in maniera irresponsabile di chiudere».
«Ad un anno di pandemia non ancora concluso Douglas aveva già deciso di abbattere i costi – tuona Cgil Toscana -, il personale in tutta evidenza per loro è solo un costo, non un valore aggiunto.
Non siamo disponibili ad accettare questa logica, non accettiamo che si recuperi profitto togliendo lavoro alle persone. Le Organizzazioni Sindacali nazionali hanno proclamato lo stato di agitazione, nei vari territori si stanno coinvolgendo le Amministrazioni Locali e si sta definendo il programma delle iniziative; già fatta un’assemblea regionale, da remoto, delle lavoratrici, erano presenti in tantissime, deluse per il comportamento dell’azienda, ma prima di tutto arrabbiate, disposte a contrastare le chiusure in ogni modo» conclude la nota.