Sarà proprio un grande classico di Fëdor Dostoevskij come “I fratelli Karamazov”, capolavoro assoluto della letteratura ottocentesca, a portare al Teatro dei Rinnovati, martedì 25, mercoledì 26 e giovedì 27 febbraio alle 21, l’attore fuoriclasse del teatro italiano, Glauco Mauri. Un nuovo adattamento teatrale, della Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno con la regia di Matteo Tarasco, di un romanzo che racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso, e a volte orrendo, che è l’uomo.
Lo spettacolo Ambientato nell’Impero Russo di fine Ottocento, “I fratelli Karamazov” è un’opera che va oltre i confini di spazio-tempo: è il dramma spirituale che scaturisce dal conflitto morale tra fede, dubbio, ragione e libero arbitrio. Tre fratelli: Dmitrij, Ivan, interpretato da Roberto Sturno, Aleksej. Tutti in qualche modo legati e influenzati dalla dominante, ingombrante figura del padre Fëdor (Mauri), a capo di una famiglia devastata da litigi, violenze e incomprensioni. Un quarto figlio, illegittimo, di nome Smerdjakov, vive con Fëdor in qualità di servo. Ciascuno dei personaggi, a suo modo, è irrisolto. E proprio nella manifestazione di tale incompiutezza si racchiude la loro scintilla di vitalità. Sul palco anche Paolo Lorimer, Pavel Zelinskij, Gabriele Anagni, Laurence Mazzoni, Maria Chiara Centorami, Viviana Altieri. Le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi di Chiara Avesano e le musiche di Giovanni Zappalorto. Una “comédie humaine” che porta a comprendere la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere se stesso e di quanto la società di oggi ne sia incapace.