C’è una parte della Toscana che prova a costruire un’alternativa alla sinistra dopo i risultati delle ultime elezioni amministrative. E intende partire dal sud della regione. In provincia di Arezzo, ad esempio, in appena un anno è cambiato completamente lo scenario politico dopo la vittoria nel capoluogo. Questa volta a vincere sono state liste civiche ad Anghiari e Sansepolcro, mentre a Montevarchi ha vinto una candidata espressione del centrodestra. Altre vittorie ai danni del Pd sono state riportate a Grosseto e a Roccalbegna.

Anche per questo il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, propone un tavolo di coordinamento che riunisca i sindaci di partiti e liste civiche di centrodestra della Toscana, mentre Mario Agnelli, sindaco di Castiglion Fiorentino, propone una federazione delle liste civiche dell’aretino, riscuotendo il consenso di Toscana Civica, che da tempo già garantisce un coordinamento delle liste espressioni del civismo.

Mario Agnelli
Mario Agnelli (Castiglion Fiorentino)

«Voglia di alternanza» «Negli ultimi due anni la geografia politica della provincia di Arezzo è cambiata profondamente – dice Mario Agnelli -. Ce lo dimostrano le ultime elezioni. Tra gli aretini ha prevalso l’alternanza alla guida dei comuni così come è successo in altre città italiane da sempre amministrate dal Partito democratico. Basta guardare quello che è successo ad Arezzo, Castiglion Fiorentino e recentemente ad Anghiari, Sansepolcro e Montevarchi. Più che mai sono significative le presenze delle liste civiche in appoggio ai sindaci che hanno vinto. Proprio per questo penso sia giunto il momento di realizzare una Federazione delle Liste Civiche, nel rispetto ognuno della propria identità e dell’appartenenza politica, ma tutti in costante ascolto delle esigenze dei cittadini».

Progetto da radici lontane Il sindaco Agnelli ha spiegato ad agenziaimpress.it come questo progetto sia legato alla propria esperienza di sindaco. «Nel 2014 ho vinto le elezioni con una lista civica – dice -, mentre ancora Arezzo e la Toscana erano in mano al Pd e il resto della provincia ancora monocolore democratico. Poi hanno iniziato a cadere Subbiano e Bibbiena, dove hanno riportato le prime vittorie le liste civiche. Oggi la situazione si è ribaltata e mi pare evidente che il format vincente sia quello della lista civica. Nel 2015 ad Arezzo ha vinto la lista “OraGhinelli”, a Montevarchi Silvia Chiassai ha vinto con la lista civica, così ad Anghiari e Cornioli a Sansepolcro. Anche se ci sono appoggi da parte dei partiti politici, le liste civiche sono altro ed è il momento che si coordinino per lavorare al meglio. Dobbiamo prendere decisioni tutti insieme per la Toscana meridionale».

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Alessandro Ghinelli (Arezzo)

Ognuno con la sua identità «Ho ricevuto e letto con piacere la lettera del sindaco di Arezzo Ghinelli – continua Agnelli -. La sua è un’iniziativa importante che estende anche ai partiti, ma io mi rivolgo ai sindaci delle liste civiche. Nessuno vuole sostituirsi ai partiti politici, e ognuno ha i suoi compiti ben precisi. Ci sono Comuni che hanno un forte appoggio esterno dei partiti. Io distinguo il ruolo degli amministratori, il ruolo dei partiti, da quello dei sindaci. Ci sono anche amministrazioni che si sono insediate e hanno avuto consensi senza l’apporto dei partiti politici. Ognuno ha la sua identità politica, però ci tengo a ribadire che io mi rivolgo ai sindaci delle liste civiche. O le liste civiche sono civiche o sono partiti politici travestiti. Io nel 2014 ho preso il 63% dei voti: nel mio caso i partiti che mi hanno appoggiato non sono stati determinanti, lo è stata invece la forza civica. Nel nostro tempo si assiste ad una vera e propria emorragia di voti a favore del soggetto civico. Vado avanti forte del mio primo patto stretto a Castiglion Fiorentino: il patto coi cittadini, non con i partiti politici. Solo così posso governare, dialogando con tutti a prescindere dalla simpatia o meno verso qualsiasi forza politica».

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Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Grosseto)

L’appoggio di Toscana Civica: «Toscana civica raccoglie con interesse l’appello del sindaco Mario Agnelli, di Castiglion Fiorentino, in relazione ad una federazione delle liste civiche dell’aretino. Un’azione già svolta con successo nelle province di Pisa, Livorno, Siena e Prato, e in parte Firenze, da parte di Toscana civica. Intenta a conservare il rispetto delle proprie identità e specificità, senza nulla togliere, ma con la volontà di costruire una rete operativa del civismo in Toscana. Non vogliamo costruire un nuovo partito né un movimento. Vogliamo costruire non una casa ma un crocevia, dove radunarsi per discutere del futuro dei territori e della politica dell’ alternanza. Pertanto le idee di Agnelli sono le nostre idee, per le quali ci sono le basi per un confronto sincero».

Ghinelli, «fare sistema» «L’esperienza di questo primo anno di amministrazione di un Comune capoluogo ha confermato in me la convinzione della necessità di organizzare un coordinamento e tavoli di incontro tra amministrazioni e – perché no? – anche gruppi consiliari di minoranza civici e di centrodestra per affrontare efficacemente una pluralità di politiche che sono di livello sovracomunale, ma che impattano fortemente l’attività dei singoli Comuni e quindi soprattutto la vita dei cittadini che siamo chiamati ad amministrare. Penso alla sanità, al sociale, ai rifiuti, al trasporto pubblico su gomma e su ferro, al tema delle fusioni tra Comuni, delle gestioni associate. Se vogliamo essere veramente incisivi e marcare la differenza fra le nostre idee e il nostro modo di governare la cosa pubblica rispetto alla sinistra, è necessario fare sistema».

Silvia Chiassai
Silvia Chiassai (Montevarchi)

Cambiare la storia politica toscana Alla luce di tutto ciò, colgo con grande favore e speranza ciò che è avvenuto nell’ultimo turno elettorale che ha visto coinvolti 26 comuni della Toscana e numerosi Comuni dell’area vasta sud: 5 nella provincia di Arezzo, 2 nella provincia di Siena e 5 nella provincia di Grosseto. Limitandosi alla nostra area vasta, il centrodestra ha vinto in 4 di essi (Montevarchi e Anghiari, Grosseto e Orbetello) e il Partito democratico ha perso anche a Sansepolcro e Roccalbegna, cioè in tutti i comuni più importanti che andavano al voto, vincendo solo nelle realtà più piccole. Questa è un’opportunità da cogliere, ce lo chiedono i cittadini che vedono in questo momento il concretizzarsi di una possibilità reale di cambiare la storia politico-istituzionale dei nostri territori».

Auspico un tavolo strategico «Per farlo – continua il primo cittadino di Arezzo – è necessario un coordinamento fra amministrazioni locali e partiti di riferimento, soprattutto quei partiti che ci rappresentano in Consiglio regionale e in Parlamento. Sento dunque l’esigenza che la politica di livello regionale, e quindi i nostri partiti di riferimento, lavorino a fianco delle nostre amministrazioni per organizzare un tavolo, coordinato dai sindaci, con un’azione questa sì veramente efficace. Un tavolo che si ponga obiettivi strategici e non di breve periodo e che se saprà ben funzionare rappresenterà lo strumento per far saltare definitivamente il sistema di potere con il quale la sinistra malgoverna da decenni i nostri territori e la Toscana tutta».