«Ciò che colpisce nei dati sugli avviamenti dell’Osservatorio sul Precariato diffusi dall’Inps non è tanto il crollo (preventivato) dopo il doping degli incentivi, ma le sue dimensioni».Con queste parole Daniele Quiriconi, responsabile per le politiche del lavoro della Cgil Toscana, ha commentato i dati Istat sugli avviamenti dell’Osservatorio sul Precariato diffusi nelle ultime ore.
Saldo avviamenti-cessazioni negativo «A gennaio del 2016 siamo, in riferimento agli avviamenti a tempo indeterminato, ad un -39,5% sul 2015, ma ciò che più preoccupa ad un -31,6% sul 2014 anno nel quale non erano previsti incentivi che sia pure ridotti ( 3.250 Euro per i prossimi 2 anni) sono invece ancor oggi possibili per le nuove assunzioni. In Toscana questi dati sono ancor più preoccupanti: il calo è infatti del 40,7% sul 2015 e del 31,2% sul 2014. Giova ricordare che a dicembre 2015 gli avviamenti a tutele crescenti furono oltre 51.000 al cui confronto le 6.748 assunzioni del gennaio 2016 impallidiscono – ha continuato Quiriconi -. Le cessazioni a tempo indeterminato per contro sono state 7.784 cioè il 15,35% in più dei licenziamenti. Anche nel complesso delle varie tipologie di lavoro il saldo avviamenti-cessazioni risulta negativo. Godono invece purtroppo di buona salute i voucher che in Toscana sono stati in un solo mese 624.489 in crescita del 41.2% sul 2015 anno record nell’uso e abuso di questo strumento vera e propria forma di nuovo precariato».
Camusso: «Un Paese serio avrebbe il dovere di misurarsi con le distorsioni» «Un Paese serio avrebbe il dovere di confrontarsi con la realtà, misurarsi con le distorsioni, intervenire con le necessarie modifiche legislative in uno spirito di confronto costruttivo e fuori da una infinita campagna elettorale infarcita di propaganda – ha concluso il responsabile politiche del lavoro del sindacato guidato da Susanna Camusso- La CGIL sta cercando di dare un contributo con la propria Carta dei diritti universali del Lavoro sulla quale sta partendo una campagna di raccolta di firme di massa a sostegno di una Legge di iniziativa di Legge popolare con la quale il Parlamento dovrà confrontarsi».