E’ morta per emorragia cerebrale la 32enne colombiana trovata senza vita in un appartamento del centro storico di Siena lo scorso 3 marzo (leggi) . Ad accertarlo l’esame autoptico conclusosi da poco e condotto dal professor Mario Gabrielli, direttore del Dipartimento di Medicina Legale a Siena, coadiuvato dalla specializzanda Giulia Nucci. A provocare l’emorragia cerebrale sarebbero stati i numerosi colpi inferti alla testa della vittima da parte dell’aggressore contro lo spigolo di una parete in prossimità del bagno. Dall’autopsia anche la conferma di una violenta colluttazione prima del decesso che ha provocato sul corpo della donna numerose ferite.
L'importanza dei risultati del Ris Nella giornata di oggi sono stati anche prelevati da sotto le unghie della 32enne colombiana i frammenti cutanei presumibilmente appartenenti all’aggressore e inviati al Ris di Roma. Insieme ai capelli e alle tracce di sangue rinvenuti nell’appartamento di via Vallerozzi serviranno per individuare il Dna dell’omicida. I risultati, secondo quanto si apprende da fonti vicine all’inchiesta, dovrebbero essere resi noti dal Ris nell’arco di una settimana.
Interrogatori a ritmo serrato Sul fronte delle indagini proseguono intanto gli interrogatori, ad oggi oltre 20 le persone ascoltate e rintracciate sulla base dei tabulati telefonici dei 5 cellulari appartenenti alla vittima e rinvenuti nell’appartamento. Tra le persone ascoltate anche la coinquilina connazionale della 32enne colombiana che nella giornata di sabato ha lasciato Siena per tornare a casa. La ragazza è stata raggiunta telefonicamente ma, secondo quanto si apprende, non avrebbe fornito dettagli utili all’indagine e sarà nuovamente ascoltata dagli inquirenti al suo rientro in Italia