Minacce, offese, ingiurie, e tentativi di diffamazione. Una persecuzione andata avanti per anni tramite sms, telefonate, post su Facebook. La vittima però, questa volta, è un uomo: un dipendente delle Poste “colpevole” di non ricambiare le attenzioni di una collega. L’uomo aveva anche rischiato di finire sotto processo quando la sua stalker, anche lei impiegata postale, in un ufficio nella provincia di Pistoia, era andata dai carabinieri per denunciarlo, in modo calunnioso secondo la Procura, proprio per lo stesso reato per il quale, alla fine, la donna (51 anni), dopo la richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pm, dovrà comparire davanti al Gup del tribunale di Pistoia il 27 febbraio prossimo.
Stalking al femminile La vicenda avrebbe avuto inizio nel 2011 e sarebbe andata avanti fino al giugno dello scorso anno, quando il Gip del tribunale di Pistoia dispose nei confronti della donna la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal 44enne collega fiorentino. Un’indagine capillare, nel corso della quale, durante la perquisizione scattata a casa dell’indagata, i carabinieri le avevano sequestrato il computer e il telefono cellulare, il cui esame ha permesso di ricostruire l’enorme mole di messaggi inviati sia all’uomo sia ai suoi familiari ed amici, con l’obiettivo di mettere in cattiva luce il collega, che non ne voleva sapere di accettare e ricambiare le sue attenzioni.