A Ca Raffello si infittisce il giallo di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa lo scorso 1 maggio, il cui cadavere viene cercato nei laghi vicino casa.
Respinto il ricorso del frate Padre Graziano, dovrà restare in Italia. A deciderlo stamani sono stati i giudici del Tribunale del Riesame che hanno respinto il ricorso, presentato dal suo avvocato Luca Fanfani, contro il divieto di espatrio. Non si sa ancora se ci sia stata la derubricazione del reato da favoreggiamento a false dichiarazioni al Pm, che era l’obiettivo minimo a cui puntava la difesa. In ogni caso la derubricazione non influirebbe sulla misura cautelare del divieto di espatrio. L’ordinanza del Tribunale del Riesame era stata depositata ieri, entro il termine di mezzanotte, nella cancelleria già chiusa.
Sommozzatori tra i monti di Badia Tedalda e Sestino Si è dovuto aspettare fino a stamani per conoscerne i contenuti, mentre già i sub erano al lavoro in Appennino per scandagliare i laghetti alla ricerca del cadavere di Guerrina. Il gruppo sommozzatori dei vigili del fuoco di Firenze è al lavoro alla ricerca del cadavere della donna. L’ispezione ancora in corso sta riguardando tre laghetti nelle vicinanze di Ca Raffaello. I sub dovranno scandagliare i fondali con grande attenzione, forse si serviranno anche dell’aiuto di mini-sommergibili teleguidati, grandi poco più di un giocattolo ma con telecamere potenti, capaci di vedere in mezzo al fango.
Dopo i boschi, è la volta dei laghi La Procura di Arezzo, che sta conducendo le indagini, ha disposto per la prima volta dopo mesi il controllo dei tre specchi d’acqua, due nel comune di Badia Tedalda e uno in quello di Sestino. Nelle vallate in precedenza erano stati sottoposti a ricerche soprattutto i boschi, sia del versante romagnolo che di quello toscano, senza alcun esito. I laghi messi al setaccio sono quello artificiale di una cava e altri due naturali: l’operazione sembra l’ennesimo tentativo di risolvere un giallo che si fa sempre più oscuro e intricato.