Potrebbe essere la settimana dei colpi di scena nel caso della scomparsa di Guerrina Piscaglia, la donna aretina allontanatasi da Ca’ Foscari lo scorso 1 maggio. Padre Graziano, l’unico indagato, si appella al Tribunale del Riesame. È questa la nuova mossa preparata dal suo avvocato Luca Fanfani. Nel ricorso l’avvocato si avvale di una strategia difensiva basata soprattutto su questioni di diritto. Fanfani spiega come contro il suo cliente siano state adoperate più prove logiche che non indizi concreti. E se non c’è certezza sul destino della casalinga, argomenta Fanfani, vengono meno anche gli scenari ipotizzati dalla Procura, ovvero il sequestro di persona o addirittura l’omicidio.
Gli sms di Guerrina li avrebbe inviati lui Che contro Padre Gratien Alabi manchino indizi concreti è un dato di fatto, restano però la sua ennesima scena muta davanti al Gip Piergiorgio Ponticelli, e i pesanti sospetti degli inquirenti, che individuerebbero proprio nel frate congolese il vero autore dei messaggi inviati dal cellulare della scomparsa Guerrina. A questo si aggiunge che al sacerdote è stato proibito l’espatrio e come ulteriore misura di cautela gli è stato sequestrato il passaporto. C’è poi la sostanziale convinzione degli inquirenti che le figure evocate nel corso delle ultime settimane, vedi il venditore ambulante e in ultimo il misterioso zio Francesco, siano personaggi di fantasia.
È sangue di Guerrina quello trovato nell’auto di Padre Graziano? Passano i giorni e di Guerrina ancora nessuna traccia, o quasi. Sì perché per fare luce sulla vicenda della casalinga scomparsa da Ca’ Raffaello, è proprio sull’analisi di alcune speciali tracce che si concentrano le indagini. Si attendono a giorni i risultati dei Ris, dai cui laboratori uscirà il tanto atteso verdetto sulla macchia sospetta ritrovata dentro l’auto del sacerdote, la famosa Ford bianca. Che sia sangue pare certo, ma è sangue di Guerrina? L’esito della scientifica potrebbe essere la chiave del giallo di Ca’ Raffaello.
Si cerca la donna per le chiese della Valtiberina Nei giorni scorsi i Carabinieri hanno condotto nuove ricerche nelle canoniche della Valtiberina. Non delle perquisizioni vere e proprie, niente unità cinofile e sofisticati strumenti per scovare nuove tracce, ma un minuzioso controllo di archivi e documenti presenti nelle chiese di Ca’ Raffaello e Sestino, alla ricerca di qualche indizio utile alla ricostruzione di quel primo maggio, giorno della scomparsa.