La Toscana ha introdotto nei test sui campioni di sangue ed emocomponenti anche il test West Nile Virus (virus del Nilo occidentale). Lo prevede una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta, con la quale la Regione raccoglie le indicazioni del Ministero della Salute, che con una circolare del 9 giugno scorso stabiliva che i donatori che avevano trascorso almeno una notte nelle aree interessata dal virus dovessero essere sospesi per 28 giorni dalle donazioni; in alternativa, essere sottoposti allo screening WNV. Visto il sensibile calo di donazioni registrato in Toscana negli ultimi mesi, la Regione ha preferito introdurre il test WNV, per non rischiare ulteriori cali. A questo scopo ha destinato la somma di 75.000 euro, che andranno alle tre aziende ospedaliero-universitarie di Careggi, Pisa e Siena, per l’acquisto e l’esecuzione del test.
Il virus del Nilo occidentale Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), è diffuso oggi in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Solo accidentalmente può infettare l’uomo. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite.