In Toscana arriva la donazione differita, un nuovo modo di fare la prima donazione di sangue, con l’obiettivo di rendere più consapevoli i donatori e aumentare la sicurezza del sangue raccolto.
La donazione differita Alla donatrice e al donatore alla prima donazione in assoluto o dopo una pausa di due anni dopo l’ultima donazione, viene riservato un percorso dedicato che prevede un doppio contatto con il servizio trasfusionale. Al primo incontro verranno eseguiti gli esami per la sicurezza degli emocomponenti, che verranno completati al momento della donazione, in occasione del secondo contatto. Dunque, al primo incontro fai gli esami, al secondo la donazione vera e propria.
Privilegiato il colloquio con il donatore «Rispondendo a indirizzi nazionali e con il consenso delle associazioni di donatori a rappresentanza regionale e nazionale – spiega Valentina Molese, direttore del Centro Regionale Sangue – la Toscana sta per innovare radicalmente l’organizzazione delle prime donazioni di emocomponenti, che dal 2015 saranno organizzate secondo il modello della cosiddetta donazione differita. Questo – chiarisce ancora Valentina Molese – oltre ad aumentare la sicurezza del sangue raccolto per i nostri pazienti, consente di dedicare più tempo nelle due occasioni di incontro per parlare con il donatore, che si auspica che diventi non solo periodico, ma anche assolutamente consapevole che questo è lo strumento di maggiore garanzia per la sicurezza di donatori e pazienti».