“Sì alla modifica “Toscana” del disciplinare”. Cia Toscana e Cia Arezzo sono sulla stessa lunghezza d’onda dei vitivinicoltori della Valdichiana che chiedono più tutela e valorizzazione per la tipicità dei vini dell’area aretina. “Ci vuole una maggiore tutela della qualità e tipicità dei vini della Valdichiana – dice Giorgio Del Pace direttore Cia Arezzo – il cambiamento della denominazione può servire ad identificare meglio il legame col territorio. Tuttavia ed è necessario organizzare una più efficace azione di promozione sui mercati”. E sulla proposta di modifica del disciplinare del Consorzio della Doc Vini Valdichiana, con la modifica della denominazione in  “Valdichiana Toscana”. “E’ un’idea apprezzabile – afferma Alessandro Del Carlo Cia Toscana – che tuttavia deve essere approfondita; perché si apre a problematiche sia sul piano della normativa, sia sulla strategia nel settore in Toscana”.


Aspetti da chiarire – Cia Toscana e Cia Arezzo ritengono, che con la proposta di modifica del disciplinare della denominazione in “Valdichiana Toscana”, ci siano da chiarire alcuni aspetti sia di ordine normativo che di strategia economica nel settore del vino in Toscana. “In primis – sottolinea Del Carlo – in termini normativi. Se la modifica non costituisce principio che possa comportare l’apertura ad analoghe e non controllabili richieste da parte di altre denominazioni, con la conseguenza anche che un uso non coordinato del termine “Toscana” per i nostri vini, possa comportarne in prospettiva una perdita di efficacia sui mercati, nonché un possibile elemento di disorientamento fra i consumatori. E, inoltre, occorre valutare l’impatto sulle altre denominazioni – aggiunge Del Carlo -, per i possibili svantaggi; ma anche riguardo alla categoria dei vini a denominazione Igt verso i quali c’è invece una esigenza di rafforzamento ulteriore della loro immagine, come possibilità importante per la valorizzazione di tutte le produzioni territoriali specifiche”. La Cia ritiene che i problemi della ripresa del mercato del vino sia in termini di vendite che di prezzi per i produttori, siano legati alle iniziative di promozione e di marketing soprattutto indirizzate verso i mercati internazionali e verso i paesi cosiddetti emergenti. Lo sforzo che il sistema toscano sta facendo è notevole: ci sono esperienze fatte e progettualità in corso, favorite anche dall’impegno finanziario della Regione che ha permesso di elevare fino al 70% il sostegno ai progetti di promozione previsti dall’Organizzazione comune di mercato del vino, Adesso anche i sistemi locali devono fare la loro parte, camere di Commercio, banche ed enti locali.


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