SIENA – Daniele Pecci sarà il 7 gennaio al Teatro dei Rozzi con ‘Divagazioni e Delizie’, il testo teatrale che John Gay ha dedicato a Oscar Wilde.
Occasione lo spettacolo che apre, Sipario blu, il 2025 dei Teatri di Siena, per un primo bilancio del direttore artistico Vincenzo Bocciarelli di questo scorcio di stagione. Positiva la risposta del pubblico che ha risposto con un’alta affluenza agli spettacoli dei Teatri di Siena. «Questo veliero immaginario, realizzato per creare la nuova stagione, sta andando molto bene. Il percorso degli spettacoli è stato articolato, come un viaggio, in Sipario rosso al Teatro dei Rinnovati, e Sipario blu al Teatro dei Rozzi. Il programma si completerà con uno spettacolo a sorpresa, svelato nelle prossime settimane», ha dichiarato Bocciarelli.
I risultati sostengono certe scelte. «Ho selezionato alcuni titoli che spaziano dai classici alla commedia comica e gialla, fino al testo introspettivo. Abbiamo inserito testi molto noti e diversificato il cartellone con progetti provenienti dal mondo dei giovani. L’intreccio tra Sipario blu e Sipario rosso confronta due dimensioni: gli spettacoli da grandi tournées e le messinscene di qualità ma meno note ai circuiti nazionali», ha spiegato il direttore artistico.
Scelta artistica quella di aprire il 2025 dei Teatri di Siena con, Sipario blu, ‘Divagazioni e Delizie’. «Il testo teatrale è opera di John Gay, autore statunitense recentemente scomparso – dice Daniele Pecci, anche traduzione e regia -. È composto da scritti di Oscar Wilde: romanzi, brevi racconti, commedie, saggi, lettere o semplicemente aforismi». Scritto negli anni ’70 e interpretato con successo a Broadway e poi in tutto il mondo da Vincent Price, in Italia è famoso per una fortunata edizione di Romolo Valli del 1978, regia Giorgio De Lullo. Daniele Pecci ne fa uno spettacolo straordinario, poetico, ironico, una importante prova d’attore.
John Gay racconta che Wilde, nell’ultimo anno della sua vita (1899), uscito dal carcere ed esule in Francia, stanco, grasso, malato e in bancarotta, per cercare di tirare avanti, affitta piccole sale teatrali per dar spettacolo di sé, presentandosi al pubblico parigino come il ‘mostro’, ‘lo scandalo vivente’. Una sorta di conferenza autobiografica, a tratti interrotta da piccoli colpi di scena, happenings, e contrasti con i due inservienti/macchinisti del teatro. Seppur velata da una costante malinconia e da un sarcasmo feroce, la prima parte del testo scivola fra vecchi ricordi, aneddoti, e racconti spesso molto divertenti. La seconda parte invece, attinge dal quel doloroso e terribile atto d’accusa che è il De Profundis. Il fatale amore per Lord Alfred Douglas, il processo il carcere, gli ultimi anni esule tra la Francia e Napoli, la malattia e il presagio della morte imminente.
Musiche Patrizio Maria D’Artista, costumi Alessandro Lai, regista assistente Raffaele Latagliata; produzione Teatro Stabile d’Abruzzo, Shakespeare & Co. e Teatro Caniglia.