Otto comuni su dieci in Italia e il cento per cento del territorio in cinque regioni. Sono i numeri del rischio idrogeologico in Italia rilevati da Legambiente nel rapporto “Ecosistema Rischio 2011”

Lo studio Secondo il dossier sono interamente a rischio, oltre alla provincia autonoma di Trento, anche Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d'Aosta (Marche, Liguria al 99%; Lazio, Toscana al 98%). Il resto d'Italia non scende comunque al di sotto del 56% di rischio. Dall'indagine emerge che quest'anno nessun comune raggiunge la classe di merito 'ottimo' sulla mitigazione del rischio idrogeologico.

I Comuni virtuosi I più virtuosi (per aver delocalizzato, per aver svolto manutenzione, opere di difesa idraulica e messa in sicurezza, per aver predisposto Piani d'emergenza e averli divulgati) sono Peveragno (Cn), Endine Gaiano (Bg) e Senigallia (An).

In fondo alla classifica Le “maglie nere” vanno invece a Bagnoli Irpino, Moschiano e Quindici (Av), Castelmassa (Ro), Biccari (Fg), Garessio (Cn), Sannicandro di Bari (Ba), Monterosso Calabro (Vv). Fanalino di coda, Lagnasco (Cn). In questi comuni le cose non vanno bene soprattutto perché è presente una ''pesante urbanizzazione'' e non sono state avviate sufficienti attività per la mitigazione né sul versante della manutenzione del territorio né su quello dell'organizzazione di un efficiente sistema comunale di Protezione civile

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