“Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose”. Sono le parole del Piccolo Principe che tornano alla mente oggi a San Gimignano dove i piccoli seduti in terra in palestra, insieme, senza alcuna distinzione di colore della pelle, lingua o religione, perchè ignari e sprezzanti di quelle stesse distinzioni che, nei loro occhi e nei loro sorrisi, sono solo le barriere al confronto costruite dai grandi, hanno ascoltato e applaudito, raccontato ed accolto il più alto significato di fratellanza.
Di fronte a loro gli adulti che, seduti sulle sedie o in piedi, hanno capito ben presto che quel significato non si poteva insegnare ma, noi, i grandi, dovevamo apprenderlo da quegli occhi e da quei sorrisi. Mattinata di lezione per tutti noi, con i bambini in cattedra. Compiti a casa: andar a scovare nel più profondo della memoria che anche noi, da piccoli, ignoravamo le distinzioni costruite dai grandi come barriere al confronto. Il nostro di allora come quello di quei bambini oggi, non era ripudio o disprezzo verso qualsivoglia discriminazione ma un sentire ancor più profondo: la consapevolezza dell’illusorio insito in ogni confine ideale o materiale.
Seduti in terra oggi in palestra c’erano tanti Piccoli Principi, senza alcuna distinzione di colore di pelle, lingua o religione. Insieme, con i loro occhi e i loro sorrisi a ricordarci che “Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano” (Antoine de Saint Exupéry)