PECCIOLI – “Una quantità di 5,5 milioni di metri cubi di rifiuti, una vera e propria montagna, è destinata a essere collocata in Val d’Era, a seguito del progetto del comune di Peccioli (Pisa) sostenuto dalla Regione, di aumento volumetrico della discarica di Legoli.
E’ sostanzialmente il raddoppio dell’attuale discarica, un incremento che per i decenni a venire conferma la Val d’Era e la parte meridionale della provincia di Pisa come il principale sito di smaltimento di rifiuti della Regione”.
Lo denuncia Legambiente Val d’Era in un comunicato stampa specificando come “poco più del 3% del territorio regionale in cui sono stati smaltiti finora il 50% dei rifiuti urbani e speciali dell’intera regione manterrà in futuro questo ruolo, anche a seguito degli ampliamenti di altri impianti. Volumi meno imponenti rispetto a quello di Peccioli ma che sommati fra loro continueranno a fare della Val d’Era la destinazione finale di quello che l’economia circolare e la transizione ecologica non riusciranno a recuperare: amianto a Chianni, rifiuti urbani e speciali a Gello e a Scapigliato (nel comune di Rosignano ma vicino a Santa Luce), senza dimenticare l’ampliamento della discarica del Bulera nel comune di Pomarance, che ‘ospita’ rifiuti industriali e pericolosi con un grande via vai di Tir sulle strade della Val d’Era e della Val di Cecina. Non di secondaria importanza i cospicui smaltimenti illegali, in alcuni comuni della Val d’Era, di fanghi di depurazione e di Keu (derivato dai fanghi conciari), al centro di indagini e azioni giudiziarie”.
Ora, prosegue la nota, “a ridosso delle festività e in un clima di preoccupazione per gli sviluppi dell’epidemia di Covid, la notizia del raddoppio della discarica pecciolese rischia di passare inosservata: a metà gennaio scadono i termini per presentare osservazioni sull’ampliamento, in un contesto che vede la Toscana carente di un Piano Regionale sui rifiuti. Piano in realtà in fase di elaborazione, ma curiosamente anticipato da tutti gli ampliamenti citati, di cui quello della discarica di Legoli è il più importante”.
“Noi – conclude Legambiente – crediamo che sia necessario fermare questo nuovo ampliamento in attesa del Piano Regionale, che dovrà assumere il compito di gestire i rifiuti con priorità nei territori in cui vengono prodotti e che punti al massimo recupero delle risorse disincentivando i processi industriali ad alta produzione di rifiuti”.