La Costa Concordia è sempre adagiata su un fianco davanti all’Isola del Giglio, custodendo, con molta probabilità i corpi di coloro che ancora mancano all’appello, oltre alle tonnellate di carburante presenti nei serbatoi e già arrivano le prime richieste di costituirsi parte civile durante il processo.

La richiesta danni arriva dalla Russia I primi a rendersi protagonisti di questa iniziativa sono 35 passeggeri russi  che chiederanno i danni morali e materiali per l’incidente. Questa mattina l’avvocato Tatiana Della Marra incaricata dai passeggeri russi,  ha depositato in Procura a Grosseto la nomina. Secondo quanto comunicato dall'avvocato a questo primo gruppo si aggiungeranno poi altri passeggeri di nazionalita' russa gia' rientrati in patria. In tutto, dunque, saranno circa 100 coloro che si costituiranno parte civile. «Oltre le responsabilita' del comandante – ha spiegato l'avvocato Della Marra – vogliamo valutare quelle della Compagnia Costa Crociere nel disastro navale all'Isola del Giglio»

La posizione della Regioen Toscana La Regione Toscana si costituirà quale parte offesa nel procedimento penale contro i responsabili della tragedia del Giglio.  Questo ai sensi dell’art. 90 del Codice di procedura penale, secondo il quale è consentito alla Regione intervenire per la lesione degli interessi da essa tutelati in materia di protezione civile, trasporto marittimo per i servizi di continuità territoriale, infrastrutture portuali di interesse regionale.  La parte offesa può presentare memorie ed indicare elementi di prova.

Voglia di verità «Ciò che è accaduto all’isola del Giglio non può restare impunito – afferma il presidente Enrico Rossi – C’è un bisogno di verità e di giustizia. Tutti i cittadini si augurano di conoscere in tempi rapidi come sono andati realmente i fatti, di sapere chi ha sbagliato e chi paga per gli errori e per i danni causati alle persone, all’ambiente e al contesto sociale, economico e civile. Per questo abbiamo preso questa decisione. Presenteremo una memoria e porteremo tutti gli elementi di prova sui danni che la Costa Concordia ha provocato agli interessi che la Regione vuole e deve tutelare. La Regione interverrà già a partire da questa fase iniziale delle indagini».

Risarcimento danni Secondo il parere dell’Avvocatura regionale, a cui il presidente Rossi ha chiesto un approfondimento in materia, quando poi ci sarà il rinvio a giudizio  la Regione potrà costituirsi parte civile nel processo penale e quindi avanzare  la richiesta di risarcimento del danno nell’ambito del processo civile.  La Regione potrà far valere, dimostrandoli, oltre al danno all’immagine i danni al turismo, al trasporto marittimo per i servizi di continuità territoriale, alle infrastrutture portuali, richiedere le maggiori spese sostenute per il servizio di protezione civile ed eventualmente per l’assistenza sanitaria garantita

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