In Toscana un’abitazione su cinque è vuota: 20,07% per 385.053 abitazioni non abitate in totale, con una concentrazione maggiore nelle province di Grosseto e Massa Carrara. È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato in Italia nella locazione e nella valorizzazione de gli immobili vuoti.
L’analisi in Toscana Grosseto è la provincia della Toscana con più case vuote (1° posto regionale con il 35,34% e 53.361 immobili non occupati), seguita da Massa Carrara (2° posto con il 29,64% e 35.708 abitazioni vuote) e Lucca (3° posto con il 26,51% e 57.555 case vuote). Molte le abitazioni non occupate anche in provincia di Livorno (4° posto regionale con il 25,12% e 48.953 case vuote), Siena (5° posto con il 21,47% e 31.126 case vuote), Arezzo (6° posto con il 20,64% e 36.044 case vuote) e Pistoia (7° posto con il 20,49% e 29.961 case vuote). Sono meno le abitazioni vuote a Pisa (8° posto regionale con il 16,16% e 32.591 case non occupate), Prato (9° posto con il 12,36% e 13.479 case) e Firenze (ultimo posto con il 10,09% e 46.275 case). Se guardiamo alle grandi città italiane, ce ne sono due toscane nelle prime venti posizioni: Prato (15° posto con il 20,26% e 8.312 abitazioni non occupate) e Livorno (17° posto con l’8,74% e 6.408 abitazioni). A Firenze, al contrario, si registra il livello massimo di occupazione degli immobili: 3% e 5.164 case vuote. Seguono Napoli (penultima con il 3,9% e 14.140 case) e Milano (terzultima con il 5,8% e 37.073 case).
L’analisi in Italia Le regioni con più comuni ad alta concentrazione di case vuote sono l’Emilia Romagna, la Sicilia e la Puglia. Ravenna è il primo comune d’Italia per case vuote (28,37% per 27.118 immobili). Seguono Reggio Calabria (2° posto nazionale; 27,3% e 26.214 immobili) e Catania (3° posto nazionale;19,73% e 28.567 abitazioni vuote). Fra le prime dieci città ci sono anche Brescia (6° posto con il 14,7%) e le pugliesi Taranto (9° posto con il 13,6%) e Bari (10° posto con il 12,9%). In Italia sono oltre 7 milioni e 38 mila le case non occupate (22,5% del totale) con una concentrazione maggiore in regioni del Sud come Calabria (2° posto nazionale con il 38,7% e 481.741 case), Molise (3° con il 36,9% e 73.524 case) e Abruzzo (4° con il 32,7% e 250.038) per effetto dell’emigrazione. Il trend è sviluppato anche in Valle d’Aosta (1° posto in Italia con il 50% per 58.731 immobili), Liguria (6° posto, 30,9% e 331.863 abitazioni non occupate) e Trentino Alto Adige (9° con il 27,2% e 156.771) dove abbondano le case di villeggiatura. Fra le province con più case sfitte, equamente suddivise tra Nord e Sud, spiccano Olbia-Tempio, dove se ne contano oltre la metà (52,88%, più del doppio della media nazionale, e 71.614 abitazioni), Aosta (2° posto con il 50%) e Sondrio (3° posto con il 49,7%). Ci si avvicina alla piena occupazione, invece, in piazze popolose come Firenze (terzultima in Italia con il 10,1%), Monza-Brianza (penultima con il 9,5%) e Milano (ultima con il 6,1% e 87.613 case vuote).
La soluzione: agevolazioni fiscali « Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti –. Un buon passo in questa direzione è la tassazione fissa al 21% della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione».