«Costretti dal Comune di Firenze allo sciopero della fame»: all’insegna di questo slogan, stamani un gruppo di disabili ha protestato di fronte all’ingresso di Palazzo Vecchio lamentando la sospensione da parte dell’amministrazione, dei finanziamenti per l’assistenza domiciliare ad alcune persone affette da gravi handicap fisici. «Il Comune eroga finanziamenti largamente insufficienti a sostenere le esigenze dei disabili più gravi: servirebbero ad assumere regolarmente a tempo indeterminato i numerosi assistenti che occorrono per far fronte ad una intera giornata. Invece adesso il Comune ci pone all’improvviso un puntuale obbligo di rendicontazione, e nell’impossibilità di assolverlo da parte di alcuni ha brutalmente sospeso l’erogazione dei fondi».
Gli slogan Inoltre, hanno denunciato «al momento per questo motivo una persona impossibilitata ad usare le mani si trova completamente abbandonata nel suo appartamento di Novoli alla periferia nord della città: succede perchè è semplicemente incapace di rendicontare tutti gli interventi cui è costretto a far fronte».
Nel corso della protesta sono stati esposti cartelli con le scritte «Il Comune di Firenze costringe i disabili a morire», «No ai crimini contro i disabili», «Restituiteci le nostre vite».
La risposta del Comune Ad ascoltare i disabili è intervenuta al presidio l’assessora alle politiche sociali Sara Funaro. «L’obbligo di rendicontazione è previsto, non possiamo ignorare le regole, anche in situazioni delicate come queste – ha spiegato dopo aver invitato a colloquio i disabili all’interno del Palazzo – e non corrisponde a verità che il Comune dia contributi insufficienti: il sostegno individuale può variare da alcune centinaia di euro a 2000, in base alla situazione personale. E, unico caso in Toscana, il nostro supporto può sommarsi a quello, non indifferente, già versato dalla Regione»