«Il Governo si è assunto l’impegno di convocare in maniera ultimativa Issad Rebrab al fine di verificare definitivamente la possibilità dello stesso a mantenere fede a quanto sottoscritto». E’ quanto rendono noto le segreterie di Fim Fiom Uilm oggi in un comunicato congiunto, dopo l’incontro al Mise con il ministro Carlo Calenda sulla vicenda Aferpi, e al quale hanno partecipato anche il presidente della Regione Enrico Rossi, il sindaco di Piombino (Livorno) Massimo Giuliani e il commissario straordinario Piero Nardi.
«In seria crisi il progetto Piombino» «I sindacati – prosegue il comunicato – hanno fatto presente la situazione di grave incertezza venutasi a creare dalle mancate realizzazioni di quanto Rebrab aveva promesso in termini di realizzazione del piano industriale. Questa situazione, a partire dalla mancanza del circolante, fino a una non più tollerabile indefinitezza del piano industriale, rischiano di mettere in seria crisi il progetto Piombino così come configurato dell’accordo di programma del 2014». Un obiettivo che, ricordano ancora i sindacati, va salvaguardato in ogni aspetto, a partire dal ruolo centrale della siderurgia. «Questo obbiettivo va perseguito – aggiungono i sindacati – costringendo Rebrab ad assumersi impegni certi e certificabili, in assenza dei quali il Governo deve assumersi la responsabilità ricercando ogni alternativa possibile per mantenere gli impegni contenuti nell’accordo di programma. In ogni caso abbiamo fatto presente al Governo la necessità di salvaguardare gli ammortizzatori sociali in scadenza al 30/6/2019 qualora essi non fossero sufficienti». Dopo l’incontro tra Governo e Rebrab i sindacati saranno riconvocati. Intanto, Fim, Fiom e Uilm ritengono non rinviabile un piano di mobilitazioni a partire da uno sciopero che è stato fissato per il 2 febbraio prossimo in difesa del “progetto Piombino”