Meno15. È scattato ormai il countdown verso lo switch-off e verso l’avvento, definitivo, del digitale terrestre in Toscana. Molti consumatori, molti spettatori non hanno però ancora le idee chiare su quello che accadrà e quali saranno le nuove modalità di fruizione del mezzo televisivo.
Partiamo dall’ABC. Per vedere la tv digitale terrestre non sarà necessario cambiare il proprio televisore. Quello già presente in casa, anche se datato, potrebbe andar bene se collegato a un decoder per il digitale terrestre. Occorre però sapere che ogni apparecchio avrà bisogno di un decoder e quindi che serviranno tanti decoder quante sono le televisioni in casa.
L’alternativa è acquistare un nuovo televisore. In questo caso il decoder per il digitale sarà assolutamente superfluo dato che tutti i nuovi modelli di tv, quelli realizzati dall’aprile 2009, hanno integrato al loro interno un dispositivo per captare il segnale digitale terrestre. Consiglio generale di tutti gli addetti ai lavori è andare sempre a cercare un prodotto contrassegnato dal bollino DGTVi (DGTVi è l'associazione italiana per lo sviluppo della televisione digitale terrestre, ndr), sia per quanto riguarda le tv sia per quello che concerne l’acquisto dei decoder.
«Gli utenti del mezzo televisivo dovranno inoltre fare più volte la sintonia dei canali – ci spiega Enzo Ciarri della SES Telecomunicazioni, alle prese in più zone della Toscana con lo switch off -. Alcuni trasmettitori principali verranno riattivati con il nuovo segnale digitale poche ore dopo lo spegnimento di quello analogico. Per altri trasmettitori dovremo invece attendere un altro po’: giorni, settimane e, in alcuni casi, mesi».
Un altro consiglio di Ciarri è quello di controllare “in toto” tutto l’apparecchio ricettivo. «Per ricevere il segnale digitale terrestre occorre che tutti i comparti funzionino al meglio, antenne, prese tv, cavi e partitori. Basta il minimo intoppo per non ricevere il segnale. Non sarà più possibile vedere anche canali distorti come accadeva in passato. Il digitale o lo si vede correttamente o non si vede. E questa è un’altra novità – continua Ciarri – che porterà gli elettricisti a non potersi più improvvisare come antennisti. Saranno solo questi ultimi che si dovranno specializzare per assicurare alle utenze una buona ricezione del nuovo segnale tv».
Per venire incontro alle esigenze degli utenti, la Regione Toscana, insieme a Confartigianato Imprese Toscana, Cna Toscana e le Associazioni dei Consumatori-Utenti, ha firmato un protocollo d’intesa per il passaggio al digitale terrestre che si pone gli obiettivi di prevenire possibili forme di informazione ingannevole, fornire un servizio di assistenza che offra semplicità, correttezza ed economicità e soprattutto trasparenza e chiarezza per l’utenza.
Il documento ha portato alla nascita di un codice etico, redatto da Confartigianato e Cna Toscana, e alla formazione di un Osservatorio, cioè di un prezzario applicabile a tutta la Regione Toscana. Partiamo dal montaggio del decoder (il cui prezzo comprende il collegamento, la regolazione e collaudo con brevi spiegazioni d’uso, ma esclude l’acquisto del decoder e dei cavi). Ebbene, le tariffe indicative per intervento, comprensive di IVA al 21%, variano dai 33 ai 44 euro. A questi prezzi potrebbero essere aggiunti quelli degli interventi supplementari. Il montaggio di più apparati (STB, iDTV) porta ad un costo aggiuntivo di 11 euro, così come il collegamento con più impianti (DVD, VCR, PVR, STB-SAT, DVD-Recorder, ecc.), implica il dover pagare un surplus di 22 euro.
Tutte queste condizioni si applicano nei casi in cui l’impianto di ricezione è funzionante ed efficiente per ricevere il segnale digitale. Le imprese non rispondono alle necessità di ulteriori interventi dovuti a modifiche delle frequenze di trasmissione decise successivamente allo switch-off. Nel caso in cui, dopo il collegamento degli apparati, si manifestino problemi nella qualità della ricezione, si renderà necessario un intervento di “ricerca del guasto” sull’impianto d’antenna. Operazione che potrà essere fatta solo dal personale specializzato e a tal proposito sono stati molti gli incontri formativi realizzati nelle varie sedi delle associazioni artigianali in quest’ultimo periodo. Gli addetti ai lavori dovranno quindi munirsi dell’adeguata strumentazione per individuare la causa del guasto e poter quindi indicare interventi tecnici idonei per rendere funzionale l’impianto.
Per la “ricerca del guasto” su impianti d’antenna, Cna e Confartigianato forniscono i costi indicativi con l’esclusione del prezzo dei materiali che hanno caratteristiche tecniche e meccaniche anche molto diverse tra loro. In ogni caso saranno gratuiti servizi informativi e di sopralluogo per verificare eventuali anomalie, mentre si dovrà pagare orientativamente 66 euro l’ora per i costi della manodopera uniti a quelli della ricerca del guasto, con possibili variazioni a seconda della distanza della sede operativa. L’Iva in questo caso è fissata al 10% ma è già compresa nei 66 euro.