«Nel pieno rispetto delle opinioni e delle sensibilità di ciascuno, mi sento di dire giù le mani dalle tradizioni, giù le mani dalla nostra storia e giù le mani dal Palio di Siena!». A dirlo il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo l’annuncio della manifestazione nazionale degli animalisti in programma a Siena domenica 9 dicembre con ritrovo in Piazza Amendola alle ore 12.
Meloni (Fdi): «Giù le mani dal palio» A difesa del Palio è intervenuta anche il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha dichiarato: «Siena è il Palio e il Palio è il simbolo di Siena nel mondo. Quando a luglio ho assistito a questa grande e antica manifestazione me ne sono resa conto ancora di più. Giù le mani dal palio. Viva la nostra identità nazionale e viva le nostre tradizioni!».
Gelmini (Forza Italia): «Miope chiederne la soppressione» «Il Palio è un pezzo dell’identità, della storia e della cultura di Siena». Lo scrive in un tweet Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «Una manifestazione conosciuta in tutto il mondo – prosegue Gelmini – e che non deve essere messa in discussione. Giusto adoperarsi sempre più per la sicurezza della corsa, ma chiederne la soppressione è un atteggiamento miope».
L’assessore alla sicurezza: «Preoccupazione per manifestazione» «Desta una certa preoccupazione la manifestazione degli animalisti questa non è una manifestazione per gli animali ma solo contro la città di Siena, la sua identità, la sua storia e la sua tradizione – ha detto nei giorni scorsi l’assessore alla sicurezza del Comune di Siena Francesco Michelotti – Siena è il Palio, il Palio è Siena e sui social i toni della manifestazione animalista sono bellicosi e la piega che sta prendendo la cosa non è delle migliori. Proprio per questo motivo – prosegue Michelotti in una nota – c’erano i presupposti per vietare la manifestazione come abbiamo chiesto dall’inizio, o quantomeno dirottarla in siti meno rischiosi della città».
Gli organizzatori: «Non protestiamo contro la città e i senesi» «Più che il Palio di Siena, si potrebbe definire il ‘macello di Siena’ – sottolineano gli animalisti in una nota -, visto che dal 1970 ad oggi oltre 50 cavalli sono morti tra atroci sofferenze. Le tradizioni, fondamentali e importanti ponti con il passato, non sempre sono positive, ed è giusto abbandonare quelle fondate su presupposti sbagliati; in Italia i palii e le sagre sono sinonimo di sofferenza per le più disparate specie animali. Uno degli esempi più tristemente noti è appunto il Palio di Siena. Noi non protestiamo contro la città di Siena, né contro i senesi – aggiungono -. Noi non chiediamo l’eliminazione del Palio di Siena, ma, per esempio, la sostituzione della competizione con i cavalli con gare sportive con partecipanti umani».