Foto da Facebook di Alessio Franchino

Oltre un centinaio di studenti sta partecipando, davanti alla biblioteca del Polo delle scienze sociali dell’Università di Firenze, a un sit-in «a difesa della Costituzione» con i costituzionalisti Paolo Caretti, Andrea Cardone e Maria Cristina Grisolia, in segno di solidarietà verso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo la richiesta di impeachment annunciata (e poi ritirata) dal M5s, e gli attacchi e insulti ricevuti sui social network.

Politica non è solo social L’iniziativa, hanno spiegato gli studenti, è trasversale: «Abbiamo deciso di farlo senza alcun colore politico – ha detto Alessio Franchino, studente di Giurisprudenza e segretario dei Gd di Firenze – senza alcun indirizzo. Non si può pensare di fare politica o di interessarsi alla politica unicamente tramite i social network, non si può pensare di attaccare o difendere soltanto tramite social network: oggi noi siamo qui a difendere le istituzioni, e non a sindacare sulle scelte politiche».

Parola di costituzionalista «L’idea che il Capo dello Stato sia un mero notaio che recepisce le proposte e le decisioni del mondo politico è un’idea profondamente sbagliata, che non trova riscontro nella Costituzione». Lo ha detto Paolo Caretti, docente di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, intervenuto al sit-in. «Io mi domando – ha aggiunto il costituzionalista – perché il presidente del Consiglio incaricato, o se volete le forze politiche che lo hanno proposto come presidente del Consiglio incaricato, non hanno proposto al capo dello Stato una rosa di nomi. Se avessero fatto questo, probabilmente noi oggi avremmo un Governo, perché su una rosa di nomi si poteva trovare facilmente un accordo. Insistere su un unico nome ha sulle spalle la premessa che in realtà fosse il presidente del Consiglio incaricato ad avere l’ultima parola, ma così non è».