Un outlet ad Arezzo? No grazie. A dirlo è Confesercenti, pronta a scendere in campo in difesa del commercio aretino dopo che nelle ultime ore sta circolando insistentemente l’ipotesi della realizzazione di un outlet in città probabilmente nella zona della Carbonaia anche se la proposta pare che non sia ancora arrivata sui tavoli del Comune.
Shopping park da 25mila metri quadrati Si parla di un progetto di 25mila metri quadrati di commerciale per uno “Shopping park” che fino ad oggi ha preso forma sulla carta e che pare pronto a decollare senza che però ci sia stato un dibattito e un confronto. Immediato quindi l’alt di Confesercenti che mette le mani avanti. «Sarebbe la mazzata finale per i negozi tradizionali» commenta il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini. «Abbiamo contrastato l’ex area Lebole e non faremo sconti a nessuno. Vogliamo sperare che anche il Comune sia dalla nostra parte in difesa del commercio tradizionale che soffre».
«Colpo di mannaia per i negozi del centro» Sulla carta, spiega in una nota Confesercenti Arezzo, si chiamerà Arezzo Shopping Village con una superficie commerciale da 25mila metri quadrati con una food court di 4000 metri quadrati. Sono questi i giganteschi volumi commerciali che caratterizzano la superficie del nuovo progetto di Arezzo Shopping Village, che al suo interno ospiterà Fashion Village, Home Village, Lifestyle nonché piccole e medie superfici per uno shopping generico. «La preoccupazione di Confesercenti – aggiunge Valeria Alvisi, vicedirettore di Confesercenti e responsabile dell’area aretina – è sull’eventualità di veder costruire in città, un outlet per il quale c’è già anche un’immagine e un logo anche se fino ad oggi la realizzazione è stata mantenuta al coperto. La superficie di 25mila metri quadrati di commerciale è inimmaginabile anche alla luce delle normative; il timore è che si propongano magari 25 strutture da mille metri quadrati facendo uno spezzatino ma che in pratica non è altro che un outlet». E il direttore Mario Checcaglini chiosa: «Arezzo non ha bisogno dell’ennesima area artificiale dello shopping. La città non ne sente la necessità. Al contrario 25mila metri quadrati di commercio possono rappresentare il colpo di mannaia per la sopravvivenza dei negozi nelle strade del centro e tra le arterie commerciali cittadine».