Modifica del patto di stabilità, autonomia finanziaria, economia sostenibile e welfare. E ancora agenda digitale e europea, protezione civile e sicurezza. E’ il “Manifesto dei Comuni e delle Città” (scarica), un documento di 10 punti che i Comuni toscani sottopongono all’attenzione degli aspiranti parlamentari che usciranno dalle urne il 24 e il 25 febbraio, per ripartire e rendere reale e concreta la crescita di cui il Paese ha bisogno.

Il documento Il Manifesto è stato presentato questa mattina dal presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, affiancato dai membri del Direttivo dell’Associazione. «Dalla posizione presa su questi argomenti e dalla rilevanza che avranno nell’agenda e nel lavoro dei partiti dipende il futuro del Paese – ha spiegato Cosimi -. Noi abbiamo fatto, negli ultimi mesi, tutto ciò che era in nostro potere per difendere le nostre comunità e per continuare a garantire servizi ai cittadini. Ora è il momento che chi si candida a governare assuma un impegno reale e sincero, con noi sindaci ma soprattutto con i cittadini, per fornire a questo Paese gli strumenti per rialzare la testa. Chiediamo ai candidati un impegno preciso, una rottura con la tendenza che ha caratterizzato l’azione degli ultimi governi, e che ha imposto agli enti locali tagli lineari e spesso indiscriminati che, di fatto, hanno bloccato la spinta propulsiva che le nostre comunità potevano rappresentare per il rilancio dell’economia».

Finanza locale «I punti sono molto chiari – continua Cosimi – per quanto riguarda lafinanza locale, chiediamo che siano presi alcuni provvedimenti, come l’impegno a rivedere i tagli secondo il modello dei fabbisogni standard e una riduzione di quelli già previsti per il 2013, la modifica del Patto di stabilità (che escluda i Piccoli comuni e preveda l’equilibrio di parte corrente e non faccia rientrare nel vincolo gli investimenti); autonomia finanziaria per i comuni che passa necessariamente dall’assegnazione dell’Imu in toto ai comuni e da una sua applicazione in base a principi di progressività».

Riassetto istituzionale Ma non solo sulla finanza i comuni chiedono rassicurazioni e garanzie ai candidati. Chiedono una decisa presa di posizione sul riassetto istituzionale, «in modo da responsabilizzare i comuni, renderli davvero motori di sviluppo e metterli in condizione di espletare la propria funzione nella maniera migliore, affiancando l’autonomia finanziaria con quella istituzionale» Nel documento, quindi, che si parla di istituzione delle Città metropolitane, riforma delle Province come enti di secondo livello, e di un rafforzamento dei processi di unioni e fusioni di comuni, nonché di una revisione delle sedi di concertazione istituzionale.

Welfare, servizi pubblici e ambiente Tra gli altri punti presi in esame, il welfare, che si incentra sulla affermazione del principio dello ius soli per la cittadinanza, «sanando così – dice Cosimi – il vulnus che il nostro Paese si porta dietro da troppo tempo e che limita la democrazia italiana, escludendo dal diritto i giovani italiani nati da genitori stranieri»; su un sistema più efficace per l’accoglienza che non sia frammentato e lasciato all’iniziativa di associazioni e comunità locali, l’istituzione di un piano nazionale di politiche di genere e una massiccia serie di interventi sull’edilizia scolastica per mettere in sicurezza i luoghi dove crescono e si formano i giovani cittadini. I comuni non rinunciano a far sentire la propria voce anche sui servizi pubblici locali, a proposito dei quali chiedono che sia rivista e razionalizzata la normativa sulle società partecipate e su ambiente e gestione dei rifiuti: «Riteniamo necessario – afferma il presidente di Anci Toscana –che il Governo che verrà punti finalmente su politiche che incentivano l’economia sostenibile che, è sotto gli occhi di tutti, è uno dei veri volani della ripresa in tutto il mondo, e noi non possiamo restare indietro su un terreno così importante». E, visti anche i recenti eventi di cronaca, con la polemica sull’allarme terremoto in Garfagnana e l’eco delle sentenze sulla Commissione grandi rischi per L’Aquila, tra le richieste anche l’attuazione del Piano nazionale per il rischio idrogeologico e un rafforzamento della Protezione civile.

Agenda digitale e europea E ancora agenda digitale, in nome di trasparenza e eliminazione del digital divide e agenda europea, con un’attenzione al processo che porterà alla definizione della programmazione 2014 – 2020 e una rimodulazione degli interventi sulla dimensione comunale. Sicurezza e legalità, secondo i comuni, si possono rafforzare con l’istituzione delle “zone franche della legalità”, una riforma della geografia giudiziaria e la valorizzazione sul piano normativo della polizia municipale.

Cultura, turismo e sport Infine per quanto riguarda Beni culturali, turismo e sport, tre punti intersecati tra loro e che rappresentano tre eccellenze del sistema Italia, da valorizzare e promuovere, dai comuni l’invito ad attuare il codice dei beni culturali, promuovere in maniera efficace il “brand” Italia e istituire finalmente il fondo nazionale per lo sport.

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