laterina-vittime-salvabancheLe Vittime del Salva-Banche tornano a protestare a Laterina, in provincia di Arezzo nel paese natale della famiglia Boschi. L’appuntamento è fissato per domenica 25 settembre in Piazza della Repubblica a Laterina, a partire dalle ore 10.

Un anno dopo, ancora a casa-Boschi «E’ trascorso quasi un anno da quel 22 novembre 2015, quando a causa di un decreto del Governo migliaia di risparmiatori che avevano sottoscritto obbligazioni bancarie sono stati azzerati, fatto senza precedenti nella storia della nostra Repubblica. Risparmi privati che sono stati utilizzati per salvare quattro piccole banche tra le quali anche Banca Etruria, che annovera tra gli ex amministratori che l’hanno portata al fallimento anche il padre del Ministro alle Riforme – scriva l’associazione in una nota -. Appare quanto mai necessario tornare in quel luogo di protesta anche per una frase decisamente inopportuna pronunciata dalla Ministra Maria Elena Boschi a Pistoia di fronte alle contestazioni di un gruppo di risparmiatori, che a suo modo di vedere, erano lì perché non avevano niente di meglio da fare».

L’affondo delle Vittime del Salva-Banche «Oltre il danno la beffa, come quella di non veder neppure giustizia nei confronti di coloro che hanno portato la banca sul baratro del fallimento, nulla si è mosso infatti sul versante delle indagini penali verso la responsabilità degli ex amministratori con nomi illustri – attaccanto ancora le Vittime del Salva-Banche -. Se ad Arezzo alcune teste sono saltate non sono certo quelle di tali amministratori, ma quelle di persone che qui ricoprivano incarichi, in Questura e Prefettura, rei forse solo di non aver magari impedito le manifestazioni che sono state fatte sul territorio. Come Associazione inizieremo a far pressione sulla procura di Arezzo che sembra assopita non avendo ancora, a differenza delle altre 3 procure, neppure predisposto il sequestro conservativo dei beni degli ex amministratori coinvolti nell’indagine per bancarotta fraudolenta». «I risparmiatori rappresentati dall’Associazione Vittime del Salvabanche – concludono – non hanno ad oggi, a distanza di 9 mesi, nessuna garanzia di riottenere i loro soldi, ricordiamo infatti che tra paletti ufficiali e cavilli tecnici il rimborso sarà accessibile solo a 4000 risparmiatori a differenza dei proclami che battono sui giornali, per non parlare del decreto che regola l’arbitrato, che addirittura non è ancora stato definito ed emanato. Vogliamo giustizia e non ci fermeremo fin quando non l’avremo ottenuta, questa è l’unica certezza che ci rimane».