ROMA – La Toscana non può ancora dirsi fuori pericolo. Nella mappa che Sogin ha trasmesso al ministero della Transizione ecologica sulle possibile aree idonee a contenere un deposito di stoccaggio per le scorie nucleari, sono presenti sia Campagnatico (Grosseto) che Trequanda (Siena).
I due centri non rientrano in primi fascia, ma dopo il lungo percorso di confronto con i territori, fanno comunque parte della proposta di Carta nazionale delle aree idonee. Predisposta sulla base delle oltre 600 tra domande, osservazioni e proposte, per un totale di oltre 25.000 pagine costituite da atti, documenti, studi, relazioni tecniche e cartografie, complessivamente presentate nel corso di un anno a seguito della pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee.
“Mi sembra quasi impossibile che siamo ancora qui a discuterne – ha detto il sindaco di Trequanda, Andrea Francini -. Soprattutto non si capisce come un zona a ridosso di un sito Unesco, rientri in quella lista. Trovo poco concepibile anche l’allungamento dei tempi. E’ necessario che qualcuno prenda questa decisione. Tra l’altro, in Piemonte, c’era anche qualcuno che si era proposto. Non capisco come mai non è stato preso in considerazione”.
La norma prevede ora che il ministero, acquisito il parere tecnico dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), approvi con proprio decreto la Carta, di concerto con il ministero delle Infrastrutture. La mappa verrà, quindi, pubblicata sui siti internet di Sogin, dei due Ministeri e dell’ISIN. La pubblicazione della CNAI avvierà quindi la fase di concertazione finalizzata a raccogliere le manifestazioni di interesse, non vincolanti, a proseguire il percorso partecipato da parte delle Regioni e degli Enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee, con l’obiettivo di arrivare a una decisione condivisa del sito nel quale realizzare il deposito.