Dal primo luglio Nuove Acque, società che gestisce il servizio idrico aretino, ha introdotto in bolletta una spesa in più: il deposito cauzionale. In base alle delibere 86/2013 e 643/2013, è stata introdotta la novità del deposito cauzionale definito dalla società una “garanzia per ogni singolo utente, al fine di contribuire alla copertura dei rischi derivanti dalle morosità, rispecchiando il principio di equità in base al quale gli oneri delle inadempienze non ricadano sulla generalità degli utenti del servizio. In altre parole, una tutela per i clienti in regola con il pagamento delle proprie fatture”. “ Questa nuova voce – spiega Nuove Acque – non si applica indistintamente a tutti gli utenti. Sono infatti esenti quei soggetti che hanno una domiciliazione bancaria e le utenze agevolate ovvero coloro i quali hanno un reddito ISEE inferiore a € 8.030 e che quindi hanno una riduzione della tariffa del 50%. In questi casi, verrà restituito l’anticipo sui consumi qualora il soggetto ne abbia diritto, ma non verrà applicato il deposito cauzionale”.
Come si applica il deposito cauzionale Per gli utenti definiti storici (contratti per i quali si disponga del consumo di un intero anno solare), viene considerato il corrispettivo calcolato sulla media dei consumi riportati a tre mesi. Per tutti gli altri, viene presa la media della categoria di appartenenza nell’anno appena concluso. Per i condomini è pari al 60% del corrispettivo totale dovuto da tutte le unità immobiliari che lo costituiscono.
Indipendentemente dalle motivazioni fornite da Nuove Acque, l’introduzione del deposito cauzionale ha trovato la contrarietà di molti soggetti.
I motivi della protesta Federconsumatori e Cgil si schierano contro la decisione di Nuove Acque che “vorrebbe far credere che la misura del deposito cauzionale richiesto, corrisponderebbe a quel principio di equità per il quale i maggiori oneri dovuti ai morosi, non ricadranno su tutti i cittadini utenti. Peccato che Nuove Acque ometta di dire che il valore assoluto del deposito cauzionale corrisponde ad un valore da 3 a 5 volte superiore rispetto alla quota prima corrisposta dagli utenti a titolo di anticipo sui consumi. Infatti era pari ad 25,80 euro mentre la quota richiesta per il deposito cauzionale sarà dalle 3 alle 5 volte superiore la cifra precedentemente corrisposta dai cittadini, con picchi di 6/7 volte superiore per ciò che riguarda le utenze dei condomini. In sostanza Nuove Acque restituirà per ogni utenza 25,80 euro ed incasserà dalle stesse utenze dai 75 ai 150 euro con una differenza in incremento che va da più il 200% a più il 600% su singola utenza. Solo per questa voce, Nuove Acque immetterà nelle proprie casse, al netto della restituzione degli anticipi sui consumi, 7.500.000 euro di danaro liquido dalle tasche dei cittadini, esente interessi.” Cgil e Federconsumatori hanno esortato così Sindaci ad intervenire: “E’ un loro preciso dovere nei confronti dei cittadini soprattutto quando, come nel caso di Nuove Acque, società pubblico-privata, l’utile netto degli ultimi tre esercizi (2011/2012/2013) è stato rispettivamente di 3.100.000, 3.600.000 e 3.900.000 euro”.
La risposta del Sindaco Fanfani “La decisione di Nuove Acque è stata presa senza un confronto con le istituzioni. Confermo la mia richiesta a Nuove Acque: sospenda immediatamente la decisione di introdurre in bolletta il deposito cauzionale per coloro che non pagano con la domiciliazione bancaria. E l’azienda si renda disponibile ad un incontro con i sindaci, l’Ait e le parti sociali per verificare la fondatezza della pretesa. Ritengo che se ne debbano verificare i presupposti giuridici, tanto più che Nuove Acque agisce in regime di sostanziale monopolio e i cittadini non hanno la possibilità di rivolgersi ad un altro gestore per il servizio idrico. Intuisco che l’azienda abbia problemi nel recupero dei crediti per cui sarebbe interessante comprendere la gravità del fenomeno. Ma ritengo che, in ogni caso, non sia né comprensibile né accettabile che consumatori in regola con i pagamenti siano chiamati a rispondere di altri consumatori che in regola non sono. E’ infine grave che un’azienda partecipata dal sistema pubblico non abbia avvertito la necessità di affrontare preventivamente con esso una scelta che oggettivamente non appare di ordinaria amministrazione. Mi farò quindi carico di promuovere al più presto un incontro con le parti sociali e con tutti i soggetti interessati, comprese l’Ait e l’Autorità nazionale per l’energia elettrica e il gas”.
L’incontro tra Nuove Acque e associazioni Ogni eventuale modifica al deposito cauzionale è rimandata ad agosto. Nell’incontro di ieri CGIL e Federconsumatori “hanno ribadito la richiesta a Nuove Acque di sospendere gli effetti della delibera assunta dal CdA, dando informazione agli utenti mediante comunicati stampa e la convocazione di un tavolo di confronto che veda la partecipazione di sindacati confederali, associazioni dei consumatori e comitati che si occupano del servizio idrico.” Nuove Acque dal canto suo ha concordato sulla necessità di aprire un confronto più ampio su questa materia da effettuarsi entro la fine di agosto, ritenendo però necessaria la presenza al tavolo di confronto dell’Autorità Idrica Toscana quale organo di coordinamento di tutte le aziende che si occupano del Servizio Idrico Integrato. L’azienda partecipata apre ai Sindaci, rimanendo però ferma sulla volontà di applicare il deposito cauzionale in bolletta. “Pur comprendendo le ragioni della richiesta, – recita il comunicato stampa di Nuove Acque- nell’impossibilità di sospendere l’applicazione del deposito cauzionale, in presenza della validità degli atti attualmente vigenti , la società intende a breve promuovere un incontro alla presenza dei Sindaci e dell’Autorità Idrica Toscana, per il quale sono già stati attivati i relativi contatti, al fine di verificare se all’interno dello schema regolatorio sia possibile individuare soluzioni che dovranno essere uniformi a livello regionale, maggiormente rispondenti alle esigenze di famiglie e imprese, oltre all’allungamento del periodo di rateizzazione già previsto da Nuove Acque”.
Nel frattempo Cgil e Federconsumatori fanno sapere che stanno valutando con i propri uffici legali e con le altre associazioni le azioni di contrasto da mettere in atto nel caso in cui non si arrivi ad una soluzione accettabile della questione. Inoltre hanno sollecitato il presidente della conferenza territoriale dei sindaci a convocare il tavolo di confronto tanto richiesto a suo tempo per discutere la questione, conoscere le decisione dei comuni partecipanti al capitale sociale di Nuove Acque e comunicare le iniziative che verranno prese in materia.
Una corsa contro il tempo Il 6 agosto scade la prima bolletta con la voce “Deposito Cauzionale”. Senza punti fermi sulla questione tante associazioni consigliano agli utenti di aspettare a pagare fino all’ultimo momento valido, confidando nella delibera della sospensione.