FIRENZE – Le delibere per contenere le liste di attesa sono arrivate. C’è il pre-accordo con la medicina generale per fronteggiare la carenza di medici di assistenza primaria nelle aree interne e disagiate.
E poi c’è il finanziamento e il via libera al progetto di una centrale operativa regionale che, sul modello di quella per il 112, attraverso il numero europeo armonizzato 116117 dovrà gestire le richieste di assistenza, prestazioni o consigli sanitari non urgenti. “La sanità pubblica ha bisogno di più risorse nazionali – hanno affermato Eugenio Giani e Simone Bezzini –. Come Toscana non stiamo comunque ad aspettare e siamo al lavoro, per quanto di nostra competenza e possibile, per diffondere buone pratiche e mettere in campo tutte quelle riforme ed innovazioni in grado di migliorare i servizi erogati e garantire la sostenibilità del servizio sanitario pubblico”.
Tra le novità, l’individuazione di un coordinatore, un medico con formazione manageriale per ogni azienda, nominato dal direttore generale su proposta del direttore sanitario, che dovrà vigilare sulla gestione delle liste di attesa. “Si tratta di una grande novità – ha spiegato il presidente toscano – perché ci consentirà di intervenire in modo più tempestivo e con azioni ancora più efficaci nel dare risposta ai bisogni dei cittadini”.
Ci sarà poi la possibilità di impiegare le risorse autorizzate dal Milleproroghe per contenere le liste di attesa: per la produttività aggiuntiva degli specialisti ad esempio o l’acquisto di prestazioni dal privato convenzionato, in deroga ai tetti di spesa. Non si tratta di risorse aggiuntive, ma di una parte del Fondo sanitario nazionale pari allo lo 0,3 per cento, che per la Toscana vale 23 milioni di euro, di cui dieci saranno destinati all’attività chirurgica e tredici a quella ambulatoriale: uno strumento in ogni caso che permetterà maggiore elasticità.