Senza cibo, acqua, feriti e rinchiusi al buio. In un’abitazione privata di Capolona, provincia di Arezzo, sono stati trovati sette cani detenuti in condizioni drammatiche. La scoperta è avvenuta grazie alle guardie zoofile OIPA Arezzo, intervenute in seguito ad una segnalazione. Dei sette animali trovati solo due sono provvisti di microchip e intestati a M.F; erano rinchiusi al buio ricolmi di feci, ognuno dentro un garage totalmente serrato, quasi totalmente privo di aria.
Animali gravemente denutriti e terrorizzati I due animali, un maschio e una femmina giovani, erano gravemente denutriti e terrorizzati. Il maschio presentava anche una profonda ferita aperta sulla schiena, mentre la femmina era tutta curva su sé stessa. Gli altri cinque cani detenuti nella proprietà erano tutti sprovvisti di microchip: due maschi giovani erano rinchiusi in un container di lamiera completamente al buio e in condizioni igieniche disastrose e gli altri tre, due maschi giovani e una cucciola, erano chiusi in due piccoli recinti, privi di riparo e acqua pulita, con la pavimentazione ricoperta totalmente da feci. Appena arrivati sul posto e verificata la gravità della situazione, le guardie zoofile hanno richiesto il supporto di Carabinieri di Subbiano che, una volta intervenuti, hanno posto i cani sotto sequestro penale e denunciato M.F. per maltrattamento di animali. I veterinari Asl stanno sottoponendo i cani a tutti gli accertamenti per verificare la presenza di patologie, e stanno fornendo le prime cure mediche.
Gli animali restano con il loro aguzzino L’intervento che dovrebbe portare in salvo le bestie però lascia l’amaro in bocca, visto che non c’è nessuna struttura in grado di accogliere questi sette cani bisognosi di cure e di amore. Rimarranno invece in quella che finora è stata la loro prigione, nelle mani del mostro che li ha ridotti in fin di vita. In provincia di Arezzo, non sono rari casi come questo, (leggi) in cui ad un intervento di OIPA o ENPA non segue l’immediata liberazione degli animali maltrattati ma solo il protrarsi della tortura. Al proprietario denunciato è stato fornito del cibo per sfamare i cani e pare gli sia stato imposto di migliorare le condizioni di ricovero in attesa che si liberi un posto idoneo per accoglierli.