Candidati premier poco attenti ai temi più delicati. La denuncia parte dell’Upi che chiede maggiore attenzione a chi si candida alla guida del Paese per i prossimi cinque anni. «Nel pieno della campagna elettorale il Paese ascolta ogni giorno dichiarazioni dei leader – afferma il presidente dell'Upi Antonio Saitta -. Eppure, analizzando i dibattiti politici e le dichiarazioni dei diversi candidati premier e dei rappresentanti dei partiti politici, ci sembra che alcune tematiche rischino di rimanere troppo ai margini».

I temi di maggior interesse«Come Province – sottolinea Saitta – abbiamo provato a definire alcune proposte programmatiche da sottoporre ai candidati al prossimo Governo e Parlamento. L'obiettivo non è di produrre l'ennesimo manifesto di rivendicazioni, quanto piuttosto di riportare l'attenzione su questioni che riteniamo centrali per il Paese. Crediamo che chi si candida a guidare l'Italia per i prossimi cinque anni dovrà considerare prioritario investire nella scuola, nella formazione e negli strumenti che possono sostenere le politiche attive per il lavoro; che per dare nuove opportunità alle imprese e alle economie locali serva intervenire – auspica il presidente dell'Upi – sulle piccole reti di infrastrutture viarie, che sono ormai obsolete; che l'Italia abbia bisogno di attivare politiche che consentano alle istituzioni e alle imprese di cogliere la sfida della green economy e delle infrastrutture immateriali, coniugando la crescita e la diffusione di know-how alla promozione dello sviluppo sostenibile; che occorre garantire la messa in sicurezza del Paese, con un'opera costante di contrasto al dissesto idrogeologico e di valorizzazione e tutela – conclude – del nostro immenso patrimonio paesaggistico».